La denuncia parte dal movimento Catania bene comune: «I turisti sono stati costretti a fare il loro ingresso in città dal piccolo varco pedonale». Per ristrutturare il centro sono stati spesi quattro milioni di euro: «Anziché accogliere i visitatori viene usato come discoteca»
Porto, croceristi trovano la Vecchia dogana chiusa Cbc: «Intollerabile. Revocare concessione a ditta»
Duemila croceristi approdano a Catania, ma la Vecchia dogana – il centro dove dovrebbero ricevere il benvenuto – è chiuso. È successo stamattina al porto, dove è ormeggiata la nave Costa Luminosa. A denunciare l’accaduto è Catania bene comune. Insieme al Comitato Porto del sole, al Comitato No Pua e a I Siciliani nelle scorse settimane aveva già puntato il dito verso la destinazione data all’edificio, di proprietà dell’Autorità portuale, ristrutturato con quasi quattro milioni di euro pubblici proprio per divenire polo per lo sviluppo turistico della città e per l’accoglienza dei turisti: «È stato trasformato in discoteca e ha cambiato radicalmente la sua destinazione d’uso».
Trovate le porte chiuse i croceristi hanno fatto il loro ingresso in città non attraverso la porta principale, quindi. Ma transitando al piccolo varco pedonale che si trova all’ingresso del porto. «Una situazione intollerabile dopo che la comunità e le autorità pubbliche hanno investito milioni di euro proprio per accogliere al meglio i turisti in città. Un danno di immagine incalcolabile per la città di Catania e per il suo sviluppo turistico», aggiungono sulla pagina social del movimento.
La denuncia di quanto accaduto si conclude con una richiesta chiara: «Chiediamo al nuovo commissario dell’Autorità portuale di Catania, ammiraglio Nunzio Martello, di revocare la concessione degli edifici della Vecchia dogana alla Vecchia dogana spa, evidentemente incapace di gestire uno dei beni più preziosi della città di Catania. È gravissimo che un luogo pubblico nato per accogliere i turisti resti chiuso quando arrivano le navi da crociera e apra a tarda sera come discoteca a pagamento».