Sulla chiusura del reparto di Oncologia medica del Policlinico universitario di Palermo intervengono, con una nota, Michele Palazzotto e Renato Costa, rispettivamente, segretario generale della Cgil Funzione pubblica e segretario della Cgil medici della Sicilia.
La vicenda è oramai nota – scrivono i due sindacalisti -. Nel mese di febbraio una giovane donna è morta a causa di un errore di somministrazione di un farmaco antitumorale. Per questa ragione alcuni operatori sanitari sono finiti sotto inchiesta ed è in corso lindagine per laccertamento delle responsabilità.
Da arte nostra – proseguono Palazzotto e Costa – riteniamo ovviamente giusto che chi sbaglia paghi. Questo triste evento ha innescato una serie di controlli ed ispezioni per accertare la presenza di criticità organizzative che possano aver contribuito al determinismo dellevento. La direzione aziendale ha immediatamente attivato un percorso atto a superare alcune problematiche logistico organizzative, lorganico (del reparto di Oncologia medica ndr) è stato implementato, le procedure sono state riviste e ottimizzate e i pazienti hanno sempre avuto la massima attenzione. Tutto in strettissima collaborazione tra operatori, direzione aziendale e associazioni dei pazienti.
Non sappiamo – prosegue la nota dei due esponenti della Cgil siciliana – se lassessorato, ovviamente a conoscenza di quanto successo (il riferimento è assessorato regionale alla salute retto da Massimo Russo ndr), ha collaborato o vigilato su quanto stesse accadendo nel reparto di Oncologia medica e se ha chiesto notizie su quanto si stesse facendo per ottimizzare le attività di reparto. Sappiamo però che, a seguito di una comunicazione del ministero della Salute del 5 aprile, ha ritenuto di convocare una conferenza stampa (dopo due settimane) per annunciare clamorosamente la chiusura del reparto con predisposizione di apposito decreto assessoriale.
Ci chiediamo, a tal proposito – osservano ancora Palazzotot e Costa – se questo era il mezzo migliore per informare operatori e pazienti di quanto stesse avvenendo, se non fosse stato più opportuno informare preventivamente lAzienda (cioè i vertici del Policlinoco universitario ndr) e il reparto, se non fosse stato più opportuno comunicare ai pazienti preventivamente che per un periodo sarebbero stati dirottati ad altra struttura, rassicurandoli sulla indispensabile continuità terapeutica estremamente importante in patologie così delicate e, soprattutto, fornendo loro le necessarie garanzie e che avrebbero continuato ad avere il proprio medico di riferimento.
Invece no – dicono sempre i due sindacalisti -. Conferenza stampa, ressa di giornalisti e, soprattutto, presa di distanza dagli avvenimenti. Ci chiediamo: non è forse compito dellassessorato vigilare? Forse lassessore non era a conoscenza di quanto era avvenuto al Policlinico? E in questi mesi cosa è stato fatto da parte dellassessorato? Ecco perché non condividiamo né il metodo né il merito di tutta questa vicenda. Sarebbe stato molto più opportuno e auspicabile un ruolo attivo dellassessorato nel conoscere il determinismo dellevento e, soprattutto, nellaccompagnare lAzienda nella risoluzione dei problemi, anziché prenderne le distanze e annunciare in conferenza stampa levento chiusura come se non si trattasse di una Azienda sanitaria della stessa regione Sicilia.
Sarà il particolare momento elettorale? – si chiedono Palazzotto e Costa -. Noi crediamo di no, anche se lassessorato, in questo periodo, ci pare un po distratto, come dimostra il fatto che, oramai da mesi, non vengono convocati i tavoli di negoziazione sindacale, gli unici che permettono di conoscere le criticità presenti nella nostre aziende sanitarie, a meno che non si preferisca la strada di aspettare altri tragici eventi per poi convocare conferenze stampa.
Crediamo che i pazienti e gli operatori della sanità siciliana meritino più attenzione, crediamo che i percorsi debbano essere condivisi, che le scelte (anche quelle difficili) debbano farsi insieme, ma per tutto ciò è necessario parlarsi, convocare i tavoli istituzionali, confrontarsi anche duramente, perché ci creda assessore, nessuno è depositario della verità assoluta, neanche Lei”.
Quindi la chiosa finale sulla scalcagnata ‘riforma’ del settore, voluta e ‘pilotata’ dall’attuale governo regionale, che ha messo in ginocchio la sanità pubblica della Sicilia: “Dimenticavamo – concludono ironicamente Palazzotto e Costa – buon compleanno riforma!.
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