Alcune associazioni hanno diffidato il Comune, la questura e la prefettura dal «consentire il comizio elettorale di Salvini al Municipio di Catania». La questione, però, non riguarda solo ciò che avverrà dentro le mura di Palazzo degli elefanti
Polemiche sul tour etneo di Salvini. «Abusi per la piazza» Per il ministro «un tavolo al Duomo prenotato per venti»
L’Estate italiana tour di Matteo Salvini domani farà tappa anche a Catania. E non mancano le polemiche. Il programma della domenica, dopo un bagno a mare mattutino tra Giardini Naxos e Letojanni, proseguirà nel pomeriggio nel capoluogo etneo dove è previsto alle 16 un incontro a Palazzo degli elefanti in cui il ministro dell’Interno verrà accolto dal sindaco Salvo Pogliese. Nel profilo Facebook ufficiale di Salvini, intanto, è spuntato anche un evento pubblico organizzato dal ministro dell’Interno nella cui descrizione viene precisato che si tratta di una «visita in piazza Duomo e incontro dei cittadini». Intanto, alcune associazioni hanno diffidato il Comune, la questura e la prefettura dal «consentire il comizio elettorale di Salvini al Municipio di Catania» e hanno segnalato degli «abusi nella concessione di piazza Duomo».
Nella nota inviata alle autorità e firmata dai rappresentanti di Banca Etica per la Sicilia, I Siciliani giovani, Catania bene comune, il comitato territoriale dell’Arci, Rifondazione comunista e il partito comunista italiano, si chiede di annullare la visita in municipio di Salvini perché «appare incompatibile con le prerogative istituzionali e di imparzialità dell’ente comunale che si tenga una iniziativa elettorale di partito» anche alla luce della crisi di Governo per cui «non si riscontra più un eventuale valore istituzionale della visita» e del fatto che, annunciando la fine della sua esperienza con l’attuale Governo gialloverde, «il ministro ha ufficializzato la propria candidatura a presidente del Consiglio in vista delle prossime eventuali elezioni». Oltre a questo, fanno notare dalle associazioni, l’incontro in un giorno festivo in orario pomeridiano «costituirebbe un onere economico straordinario per l’amministrazione comunale».
La questione, però, non riguarda solo ciò che accadrà dentro le mura di Palazzo degli elefanti dove l’incontro è riservato alle autorità politiche e ai giornalisti accreditati. Altro punto della diffida da parte delle associazioni è quanto previsto subito dopo in piazza Duomo. «Per via di disposizioni di prefettura e questura, piazza Duomo è interdetta a manifestazioni politiche», si legge nella nota e, quindi, «l’eventuale autorizzazione di una manifestazione elettorale di partito verrà considerata come precedente che consentirà, d’ora in avanti, a tutti i partiti di tenervi iniziative elettorali».
Secondo i piani, il ministro dell’Interno dovrebbe intrattenersi in municipio per non più di una mezz’oretta. «Al centro del discorso ci sarà il punto sul dissesto del Comune», spiega a MeridioNews l’assessore leghista Fabio Cantarella. Il ministro punterà, infatti, sul provvedimento approvato dal Parlamento lo scorso giugno all’interno del decreto Crescita, che destina 470 milioni di euro in 14 anni alla città in dissesto. Finito l’incontro istituzionale «il ministro andrà in piazza Duomo per incontrare i giovani della Lega – continua Cantarella – e fare un selfie con tutte le persone che vorranno, come fa sempre. Inoltre, è previsto anche l’intervento di una delegazione di pescatori che chiedono che ascolti le loro difficoltà. In ogni caso – precisa – non si tratta di un comizio in piazza».
Dopo il dovere, il piacere. La visita di Salvini a Catania si conclude poi con una granita da degustare comodamente seduto in uno dei bar della piazza centrale, proprio davanti al Liotro. «Abbiamo già prenotato un tavolo per una ventina di persone – conferma l’assessore – Ci sarò io che ho organizzato, il sindaco, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione, l’onorevole Alessandro Pagano e la parlamentare Francesca Donato». Il bar scelto è Prestipino, di fronte a palazzo dei Chierici, che di recente ha molto fatto discutere per il dehors che ha cambiato il volto alla piazza. Nella speranza che, memore dell’esperienza passata, Salvini questa volta non scelga di accompagnare la granita al limone con gli arancini.