Gli attivisti si scagliano contro l'amministrazione che pochi giorni fa ha annunciato l'approvazione dell'atto di indirizzo politico, passaggio che permetterà di avviare le convenzioni per i lavori di realizzazioni del piano urbanistico. Numerosi i punti sollevati: dalla questione ambientale alle inchieste giudiziarie
Playa, i No Pua attaccano Bianco «Nasconde la testa sotto la sabbia»
«Propaganda, falsità e omissioni». Con un duro comunicato il comitato No Pua commenta la notizia – diffusa dal sindaco Enzo Bianco – dell’approvazione dell’atto di indirizzo politico che permetterà di avviare le convenzioni per i lavori di realizzazione del piano urbanistico attuativo variante Catania Sud. Un progetto che dovrebbe stravolgere l’aspetto attuale della Playa, avviato da anni e sul quale da tempo si consumano polemiche e vicende giudiziarie.
L’elenco delle critiche mosse dal comitato parte dal parco costiero, che secondo quanto stabilito dalla giunta «dovrà essere ceduto dagli imprenditori al Comune per essere acquisito al patrimonio cittadino». Quello che nelle intenzioni dell’amministrazione Bianco sarà «un parco grande quattro volte Villa Bellini». «Oggi l’area interessata al Pua è una zona verde di enorme valore – ricordano gli attivisti – già preoasi del Simeto, domani sarà investita da una colata di cemento di proporzioni enormi». Secondo il comitato, «il parco costiero è una boutade propagandistica, l’amministrazione non riesce a prendersi cura neanche del verde esistente». E ricordano le situazioni critiche nelle quali versano il Boschetto della Playa, lo stesso giardino Bellini, villa Pacini e Parco Gioeni.
Altro elemento chiave è quello del progetto Stella polare. «Prevede tre tipologie diverse di turismo – scrivono gli attivisti – che non sono state sottoposte a nessuno studio economico e che a detta di illustri economisti sono assolutamente incompatibili tra di loro. Si prospetta l’ennesimo fallimento». E continuano: «Bianco dovrebbe sapere che il maggiore incremento turistico da anni interessa le zone limitrofe alle aree protette, pensi allo stato in cui versa l’Oasi del Simeto e non a permettere la costruzione di un ecomostro accanto».
Ma è sul capitolo «legalità» che si concentrano gli interrogativi più incalzanti. «Attueremo, a garanzia di tutti, anche un rigido protocollo per la legalità e la trasparenza da stipulare con la prefettura riguardo alle procedure seguite e ai fondi investiti», assicura la giunta comunale. «L’iter del Pua è al vaglio degli inquirenti», rispondono dal comitato. Uno stralcio di un’intercettazione nel quale si parla del piano, infatti, viene riportato nella sentenza che ha condannato per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo.
Inoltre «il progetto del Pua fa parte del modus operandi, ipotizzato dalla magistratura, secondo il quale grazie a varianti ottenute con interventi di politici compiacenti trasformava i terreni agricoli acquistati da Mario Ciancio in terreni edificabili per la realizzazioni di aree commerciali, piani urbanistici, strutture residenziali e via dicendo». L’imprenditore – editore e direttore de La Sicilia – è proprietario del 30 per cento dei terreni interessati dal progetto. Nel documento firmato dal comitato, i No Pua precisano come «Renzo Bissoli il tycoon di Stella Polare, è stato intercettato al telefono con persone condannate per mafia e che per discutere di Pua si sono svolte diverse riunioni negli uffici di Ciancio, oggi al vaglio degli inquirenti». Il comitato conclude: «Oggi, di fronte, a più di un sospetto che tutto l’iter del Pua sia inquinato da interessi privati e illeciti, il sindaco nasconde la testa sotto la sabbia e racconta la storiella del protocollo di legalità. Ignavia o complicità?».