Pista ciclabile, il progetto di un’ingegnera etnea Lunga 7,2 chilometri, costerebbe 450mila euro

Una pista ciclabile che da piazza Europa arrivi fino alla piazza principale di Aci Castello. Poco più di sette chilometri per una spesa stimata di 450mila euro. È il progetto di Chiara Paparo, 28 anni, laureata in Ingegneria dei trasporti lo scorso 25 marzo. Con una tesi proprio sulla mobilità sostenibile, una lunga analisi di costi e benefici della ciclabilità nel capoluogo etneo. Un lavoro che le è valso le attenzioni del sindaco castellese Filippo Drago e quelle, non ufficiali ma riferite, del primo cittadino catanese Enzo Bianco. Il quale lo scorso 21 aprile ha presentato in pompa magna, a Palazzo degli elefanti, il suo progetto destinato ai ciclisti: due chilometri, da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia. Una corsia a doppio senso di marcia, larga due metri e cinquanta, dedicata a chi va a pedali. E che per il momento è solo un’idea, in attesa dell’uscita del bando per l’affidamento degli eventuali lavori. «Da quanto ho letto, il progetto che sarà presentato è molto simile al mio – racconta Paparo – Io, però, ho studiato due possibilità diverse, per rispondere sia alle esigenze dei Comuni coinvolti sia a quelle dei commercianti del lungomare».

Da viale Ruggero di Lauria, a Catania, a via Giancinta Pezzana, ad Aci Castello, passando per viale Artale Alagona, viale Ulisse, via Acicastello, via Angelo Musco, e via Antonello da Messina. Sette chilometri e duecento metri complessivi, per «una pista ciclabile bidirezionale, sul lato mare, in sede propria o su marciapiede, separata dal traffico veicolare da aiuole di verde o da specifico cordolo, per la maggior parte del tracciato – si legge nella tesi della neo-ingegnera – Solo in alcuni casi particolari la pista si sposta in sede promiscua coi pedoni, per brevi tratti, in mancanza di spazio disponibile».

A partire da questa idea di base, il piano della professionista etnea può assumere due forme. «La prima prevede che le aiuole di verde che si trovano fino alla fine di viale Artale Alagona vengano rimpicciolite. Basterebbe ridurle di appena 40 centimetri per far coesistere senza problemi, sul marciapiedi, il traffico pedonale e quello ciclabile». La seconda opzione, invece, prevede il sacrificio di circa 235 posti auto sulle strisce blu. «In quest’ultimo modo – racconta Paparo – avremmo un lungomare più europeo e non si toccherebbe lo spazio destinato ai pedoni. Ma di solito è molto complicato eliminare i parcheggi. Non tanto per l’operazione in sé, quanto per le resistenze e il malcontento di chi in quella zona ci vive e ci lavora». A cambiare, nell’una o nell’altra ipotesi, non sono solo i parcheggi ma anche i costi: una pista ciclabile sul marciapiede costerebbe 450mila euro. Per realizzarne una sulla sede stradale, invece, servirebbero 600mila euro.

«Ci sono tante cose da considerare: lo smontaggio e il ri-montaggio dei pali della luce e della segnaletica stradale, per esempio». Ma anche l’acquisto dei cordoli che, nell’ipotesi di una ciclabile sulla strada, dovrebbero separare il traffico veicolare da quello ciclistico: «Non sono obbligatori, ma quando si fa un progetto bisogna sempre pensare a dove sarà realizzato. A Catania, senza cordoli, è facile che quella corsia possa essere invasa dalle auto o usata come parcheggio per i motorini». Anche per questo motivo, l’idea di sfruttare il largo marciapiede già esistente «potrebbe rappresentare il compromesso giusto per la città».

Oltre viale Artale Alagona, il progetto di Paparo prevede che l’intersezione con viale Ulisse avvenga «in sede promiscua», cioè su un tracciato comune sia alle bici sia ai pedoni. Lo stesso avverrebbe lungo i primi 500 metri di via Angelo Musco, dove il marciapiede – che adesso non c’è – dovrebbe essere costruito. Un punto critico, poi, sarebbe rappresentato dall’avvicinamento a piazza Castello. A saltare, nel Comune castellese, sarebbero quasi 400 posti auto a pagamento. «La piazza, però, sarebbe più facilmente accessibile», continua Chiara Paparo.

«Io vado in bici – dice la giovane – E mi piacerebbe poterlo fare in modo più sicuro e pensato. Le piste ciclabili che ci sono adesso a Catania sono dei pezzettini sparsi, devono essere fatti degli interventi per integrarli». Certo è che le pendenze del capoluogo etneo non aiutano: «È vero che la parte alta della città non renderebbe una pista ciclabile accessibile a tutti, ma nella parte bassa c’è ancora molto da fare. Non serve chissà quanto spazio, né sono necessari investimenti inaffrontabili – conclude – Quel che è certo è che le cose vanno fatte con criterio: le aree di sosta e accoglienza per i ciclisti, le rastrelliere, le intersezioni e gli attraversamenti».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nella sua tesi di laurea, Chiara Paparo ha immaginato un percorso per ciclisti che da piazza Europa arrivi fino ad Aci Castello. Con due opzioni: una farebbe saltare le strisce blu, l’altra con il tracciato per le due ruote sul marciapiede. «Un buon compromesso», lo definisce la giovane. Molto simile al progetto presentato dal sindaco Bianco. Guarda le foto

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]