Pio La Torre, 37esimo anniversario della morte Mattarella: «Mantenere viva sua testimonianza»

«Nella ricorrenza del 37esimo anniversario del feroce assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo desidero ricordarne l’esemplare impegno civile a favore della libertà e della democrazia». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un messaggio inviato al Centro Pio La Torre in occasione della manifestazione in ricordo del politico e sindacalista siciliano. 

«L’evento di oggi – scrive ancora Mattarella – costituisce una ulteriore, preziosa, opportunità, per mantenere viva la loro testimonianza, e quella di tutte le vittime della mafia, incoraggiando il radicamento della cultura della legalità soprattutto nelle nuove generazioni». «In tale prospettiva assume una peculiare valenza il Progetto educativo antimafia, promosso dal Centro La Torre, – prosegue – che concorrendo concretamente a sensibilizzare gli studenti italiani sulla percezione del fenomeno mafioso, offre un significativo contributo nel percorso di contrasto alla violenza e alla sopraffazione». 

E un messaggio al Centro è arrivato anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Ricordare Pio La Torre significa rilanciare e rimettere al centro dell’agenda politica la lotta alle mafie e lavorare insieme, uniti, per la crescita economica, morale e civile del nostro Paese».  E poi aggiunge: «Oggi è fondamentale unirsi e mobilitarsi contro le mafie per dare, ciascuno secondo il proprio ruolo, un contributo attivo a una battaglia fondamentale per il futuro del nostro Paese. Sono trascorsi trentasette anni dall’uccisione di La Torre. Dopo tanto tempo le sue battaglie sono quanto mai attuali».

Il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato questa mattina in piazza Turba alla commemorazione. Presenti, tra gli altri, iniziata con un minuto di silenzio e la deposizione di corone di fiori, il prefetto Antonella De Miro e autorità civili e militari. «Ricordiamo Pio La Torre, insieme a Rosario Di Salvo, con gratitudine – ha detto il sindaco Orlando -. La gratitudine che si deve a chi ha dato la propria vita per il futuro e la liberazione di Palermo e della Sicilia. La gratitudine dovuta a chi seppe coniugare e vivere inflessibilità nel dire NO alla mafia e all’affarismo politico-mafioso con la costruzione di strumenti normativi per la lotta alle cosche, primi fra tutti quelli per la confisca dei beni». 


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