Pillera-Cappello, confiscati società e immobili Il provvedimento due anni dopo il sequestro

Due anni dopo il sequestro arriva la confisca. Un altro duro colpo per la cosca Pillera-Cappello, in particolare per Antonino Strano Stellario, esponente di rilievo del clan, che sta scontando 13 anni di carcere per gravi delitti e per associazione mafiosa. La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione investigativa antimafia, ha ordinato la confisca di quattro appartamenti, delle imprese edili Tecnocem e Rapisarda costruzioni, che operavano nel capoluogo etneo, di una macchina di grossa cilindrata e di numerosi rapporti bancari per 210mila euro tra denaro contante e polizze assicurative.

Il 13 febbraio del 2012 era scattato il sequestro del patrimonio di Stellario. All’epoca il valore complessivo dei beni posti sotto sigillo era stato stimato in 5 milioni di euro. L’uomo aveva intestato fittiziamente i beni alla moglie.

Il video del sequestro nel febbraio del 2012.

La Dia ha svolto indagini patrimoniali avvalendosi degli strumenti di analisi dei flussi finanziari e testimoniando illeciti movimenti bancari per centinaia di migliaia di euro e una sperequazione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto dagli indagati. Il Tribunale ha quindi riconosciuto la presunta orgine illecita dei beni.


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Nel febbraio 2012 erano scattati i sigilli per il patrimonio, valutato in 5 milioni di euro, di Antonio Strano Stellario, condannato per associazione mafiosa e  considerato uomo di spicco della cosca operante nella provincia di Catania. Oggi la Direzione investigativa antimafia procede alla confisca di parte di quei beni: due imprese edili, un appartamento e decine di rapporti bancari valutabili in 210mila euro

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