Il cane era chiuso in una rientranza di circa mezzo metro quadrato, senza acqua né cibo. Le testuggini (di una specie protetta), invece, erano dentro a un'aiuola recintata: anche loro nelle stesse condizioni, in più sotto il sole cocente. Fino all'intervento degli agenti di polizia del commissariato Borgo-Ognina. Guarda le foto
Picanello, maltrattati pitbull e quattro tartarughe Denunciato titolare di un negozio per cura animali
Una rientranza di circa mezzo metro quadrato, senza acqua né cibo: è lì che si trovava un cane pitbull di grossa taglia quando gli agenti del commissariato Borgo-Ognina sono andati a controllare un’attività commerciale che opera nel settore degli animali nella zona di via del Rotolo. Secondo la polizia, il cane era «boccheggiante per il caldo» ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per rifocillarlo. Il titolare del negozio si sarebbe giustificato spiegando che in giornata era previsto l’arrivo nella bottega di altri cani, lì per fare dei trattamenti, e che quindi si sarebbe trattato solo di una soluzione temporanea. L’uomo, comunque, è stato denunciato per maltrattamento di animali.
Ma non è tutto. Secondo la ricostruzione della questura, l’esercizio commerciale avrebbe occupato uno spazio di suolo pubblico di fronte all’ingresso: piante, sacchi di mangime e cassette per animali che non avrebbero potuto stare sulla strada. Alla multa per occupazione abusiva di suolo pubblico, però, se n’è aggiunta ancora un’altra: sul retro del negozio, all’interno di un’aiuola recintata nel terrazzino, sono state trovate quattro tartarughe.
Si trovavano in uno spazio di circa un metro quadrato ed erano, secondo gli investigatori, «tenute in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze». Senza acqua e senza cibo, sotto il sole e in un piccolo spazio. Carabinieri e corpo Forestale hanno certificato che gli animali appartengono alla specie protetta Testudo hermanni, cioè le note tartarughe di terra. Gli animali sono stati sequestrati, mentre per il titolare del negozio sarebbe scattata un’ulteriore denuncia: stavolta per detenzione di specie protette e, di nuovo, in condizioni non idonee al loro benessere.