Ancora polemica a distanza tra il presidente del centro Padre Nostro Maurizio Artale e l’assessore comunale Sergio Marino sulla sporcizia a piazza Anita Garibaldi, nel quartiere Brancaccio. Il primo, a due mesi dall’articolo pubblicato da Meridionews, ha rimarcato l’assenza di una pulizia ordinaria nella zona, criticando l’operato dell’amministrazione e arrivando a chiedere le dimissioni dello stesso Marino. La dura presa di posizione di Artale si deve a un episodio segnalato dallo stesso presidente del centro fondato da padre Pino Puglisi: ieri pomeriggio un gruppo di pellegrini guidato da don Pino, parroco del Duomo di Polistena, ha visitato la casa-museo del prete ucciso dalla mafia. Successivamente è stata celebrata la Santa Messa. A quel punto i visitatori, come segnalato da Artale, avrebbero notato lo stato di abbandono in cui versa piazzale Anita Garibaldi.
Da qui la polemica di Artale: «Non c’è un servizio che preveda la pulizia quotidiana di piazza Anita Garibaldi. Ogni giorno c’è un porcile, certo dovuto all’inciviltà di chi viene qui e lascia cartacce, bottiglie e lattine. Ma il Comune di Palermo non fa la sua parte. Ieri, poi, ad aggravare la situazione, la rottura di un lampione da parte di vandali. Quel luogo è diventato un luogo importante come i siti Unesco, vengono i pellegrini, sempre più frequentemente. Se davvero l’amministrazione ha a cuore Brancaccio come viene sbandierato, allora corrispondano interventi coerenti con questa dichiarazione di intenti. Perché i luoghi simbolo del sacrificio di padre Puglisi devono essere abbandonati. Bisognerebbe prevedere una pulizia quotidiana della zona e magari anche una pattuglia di vigili urbani per la sorveglianza, ma non viene fatto. Ancora l’assessore non ritiene opportuno né dimettersi, viste le sue ultime dichiarazioni – dice Artale, riferendosi all’articolo di Meridionews dello scorso agosto -, né provvedere a tenere pulito e decoroso il luogo del martirio del Beato Puglisi».
Il presidente del centro Padre Nostro specifica che il lunedì è il giorno in cui la situazione peggiore, perché ci sono le bancarelle di un mercatino che, dopo le attività, lasciano la sporcizia ovunque: «La squadra della Rap, effettivamente – dice – interviene dopo un’ora e mezza circa, ma spesso, in questo arco di tempo, i rifiuti vengono sparsi per tutta la piazza. Per questo serve la previsione di una pulizia ordinaria. Aspettavamo che il Comune si attivasse, ma abbiamo atteso invano, così abbiamo assunto un operatore per fare pulire la zona tre volte a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì».
Dal canto suo, l’assessore replica piccato, suggerendo ad Artale di «mettersi in contatto con me. Ricevo quotidianamente tante telefonate da chiunque, non vedo perché non debba chiamarmi, se ha qualcosa da segnalare mi sembra il canale giusto». E annuncia: «Farò fare un sopralluogo per rendermi edotto della situazione di piazza Anita Garibaldi. In ogni caso è in via di definizione un piano di spazzamento della Rap».
«Non vedo il motivo per il quale debba essere io a mettermi in contatto diretto con l’assessore – è la controreplica di Artale -. Io ho scritto una lettera formale, c’è una richiesta ufficiale alla giunta. Non si tratta di chiedere una cortesia personale, parliamo di un diritto. I primi tempi io ho anche telefonato, ma non può essere la regola. Io il numero dell’assessore non dovrei nemmeno averlo».
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