I FUNZIONARI DEL MINISTERO DEL LAVORO, DELLECONOMIA E DELLUNIONE EUROPEA HANNO RISCONTRATO IL MANCATO MONITORAGGIO E CERTIFICAZIONE DELLA SPESA DEL PAC. LO SCIUTO DEL PDS/MPA ALLARS CHIEDE CHIAREZZA ALLASSESSORE SCILABRA ED ALLA DOTTORESSA CORSELLO. IN COMMISSIONE CULTURA E LAVORO AD ESPRIMERE PREOCCUPAZIONE E’ IL GRILLINO TANCREDI
La Sicilia è sotto osservazione. È lamara conclusione di quanto emerso ieri al termine del Comitato di Direzione sullutilizzo delle risorse finanziarie del Piano Giovani. Alla riunione, come vi abbiamo raccontato in altra parte del giornale, hanno partecipato i funzionari del ministero del Lavoro e dellUnione europea (Igrue, sigla che sta per Ispettorato generale per i rapporti finanziari con lUnione europea). Struttura, questultima, della Ragioneria generale dello Stato presso il ministero dellEconomia e delle Finanze che si occupa del monitoraggio dei flussi finanziari intercorrenti tra Italia e Unione europea. Un ufficio che esercita i controlli sullattuazione degli interventi di politica comunitaria e sullutilizzo delle relative risorse finanziarie, ivi comprese le quote di cofinanziamento nazionale.
Una prova desami sulla spesa nel settore della Formazione professionale e delle politiche attive del lavoro che il Governo regionale non ha superato.
È sotto osservazione, come dicevamo, loperato del dipartimento regionale della Formazione professionale, retto dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, perché a seguito delle verifiche i funzionari ministeriali hanno riscontrato che nessuna spesa è stata caricata sul sistema informatico Caronte-Piano Giovani.
Neanche un euro di quanto è stato speso finora dallAmministrazione regionale è riscontrabile sul sistema di monitoraggio quotidiano della spesa.
Eppure sono stati già spesi circa circa 95 milioni di euro per finanziare la seconda annualità dellAvviso 20/2011, coperta con le risorse del Piano Giovani. Attività formativa svolta nellannualità 2013/2014 e coperta con le risorse appostate sulla Priorità 3 del citato Piano (nel prospetto, nell’unica ‘Priorità’ finanziata c’è scritto 95 milioni di euro: ieri abbiamo scritto che la spesa effettiva ammontava a 50 milioni: in affetti, da una verifica, abbiamo appurato che si tratta di 95 milioni di euro).
Questa notizia, ieri, non ha convinto molti nostri lettori. Ma questi sono i numeri veri e non quelli annunciati in interviste. L’abbiamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi: il Governo regionale, finora, sul Piano Giovani ha fatto grandi annunci, promettendo mari e monti a mezza Sicilia. Ma anche una grande confusione che potrebbe costare cara.
Vi è una ragione di fondo che ha spinto i funzionari ministeriali ad ispezionare loperato del dipartimento regionale della Formazione professionale: ed è una ragione politica.
Lo Stato italiano non ha più soldi ed il Governo nazionale sta verificando quali sono le Regioni virtuose e quali, invece, quelle non spendono le risorse del Piano azione e coesione (Pac), al quale il Piano Giovani afferisce. La ragione per lappunto è quella di fare ‘cassa’. La Sicilia rischia, quindi, di dover tornare se non tutti i 452 milioni di euro del Piano Giovani, almeno una parte di questi fondi. Può sembrare incredibile, ma il rischio è serio.
Questo giustifica la corsa ai ripari. Gli uffici da stamattina stanno accelerando le procedure per certificare la spesa e rispondere ai rilievi posti dagli ispettori. E come se non bastasse, giunge voce che proprio la dottoressa Corsello abbia chiesto aiuto al Formez, ente in house per la Regione siciliana e che ha una convenzione col Piano Giovani, per il supporto di assistenza tecnica al fine di recuperare il tempo perduto.
Va ricordato che il passato Governo regionale retto da Raffaele Lombardo ha dirottato questi 452 milioni di euro a Roma. Soldi che stanno rientrando oggi sotto la dizione, per lappunto, di Piano giovani. Somme che la Regione siciliana, come abbiamo già riferito in altro articolo, pensava – a quanto pare sbagliando – di non rendicontare a Bruxelles.
Oggi il rischio è che possano ritornare a Roma definitivamente. E lesempio è dato dalla chiacchierata Priorità 6 del Piano Giovani quella, per capirci, che prevede lazione di esodo dal sistema formativo regionale per una platea di lavoratori. Nonostante lassessore regionale al ramo, Nelli Scilabra, abbia riferito, in una recente riunione con le organizzazioni sindacali, di aver ottenuto il via libera dal ministero del Lavoro, le cose non stanno proprio così. Almeno questo sembrerebbe essere trapelato dallincontro di ieri.
Pare, infatti, che la misura chiesta dallassessorato sia sotto osservazione da parte dei funzionari ministeriali che non avrebbero ancora dato il via libera. Su questo punto e sullintera vicenda è intervenuto Giovanni Lo Sciuto, parlamentare del Partito dei Siciliani (Mpa) allArs e componente della commissione Cultura e Lavoro.
Chiameremo in commissione lassessore Scilabra e la dottoressa Corsello – dichiara Lo Sciuto – per riferire lesito della riunione del Comitato di Direzione e se risulta a verità che la Regione siciliana rischia di perdere i 452 milioni del Piano Giovani per non aver ottemperato alle procedure previste per il monitoraggio e al certificazione della spesa del Piano Giovani. Ancora una volta il Governo regionale – conclude Lo Sciuto – dimostra scarsa attenzione e poca competenza nella gestione delle risorse comunitarie e ministeriali.
Se la notizia dovesse esser confermata – afferma Sergio Tancredi, parlamentare dle M5S allArs – ci troveremmo con lennesima tegola determinata dalla scarsa tempestività operativa degli uffici del dipartimento regionale Formazione professionale. Una storia strana, questa, che viaggia in perfetta sintonia con latteggiamento riscontrato in questo Governo, il cui forte sembra non essere la trasparenza e linformazione chiara. Attendiamo eventuali repliche che possano sconfessare quanto sostenuto dal giornale, magari con fatti concreti”.
Foto di prima pagina e in alto a destra tratta da blog.giovanisi.it
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