L’evento si svolgerà in contemporanea in più di cinquecento città italiane e sarà una vetrina importante per artisti emergenti e professionisti. «È importante che Catania si inserisca all’interno del circuito nazionale ed europeo», spiega l’organizzatore a MeridioNews
Per le strade via a Festa europea della musica «Festeggiamo il suo valore come fatto sociale»
Più di trenta spettacoli e concerti sparsi in tutta la città, con oltre 150 musicisti che si alterneranno in un’esperienza musicale plurale dalla mattina alla sera di mercoledì 21 giugno. Sarà celebrata così, a Catania, la Festa europea della musica 2017, che ha riunito per l’organizzazione diverse realtà del territorio, che per l’occasione ospiteranno i numerosi eventi aperti al pubblico.
Si passa dalla corte del Castello Ursino, in cui si suonerà pop e folk, al rock del cortile Platamone, all’interno di Palazzo della cultura. Dalle contaminazioni e i dj-set allestiti al Centro Zo, alle esibizioni ospitate in piazza dei libri, gestita dall’associazione culturale Gammazita a pochi passi dal Castello Ursino, e al teatro Machiavelli di piazza Università. Quest’ultime avranno inizio alle 10.30, mentre le altre si susseguiranno dalle 20 alle 24.
«Questo evento, nato in Francia trentacinque anni fa e che oggi si svolge in tutte le città d’Europa, nasce come momento di aggregazione e di musica in libertà, assolutamente svincolata dalle problematiche amministrative collegate al mondo della musica a tutti i livelli», spiega a MeridioNews Mario Gulisano dell’associazione culturale Darshan, che cura l’iniziativa – patrocinata da MiBACT e Comune di Catania e sostenuta dall’associazione italiana per la promozione della festa della musica – in collaborazione con le associazioni AreaSud, Zo centro culture contemporanee, Gammazita, A.P.S. Ingresso Libero, teatro Machiavelli e con centro culturale Voltaire, fondazione Lamberto Puggelli, Porte aperte Unict e Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini.
«Non si esibiranno solo artisti professionisti – continua Gulisano – ma anche musicisti alle prime armi, guidati dalla spontaneità che è un po’ la chiave di lettura di questa iniziativa». Che non solo rappresenta un’importante vetrina per gli artisti, ma permette alla città di lanciare un segnale di presenza all’interno del circuito nazionale. «Solo in Italia hanno aderito più di 550 città e per i musicisti che si esibiranno sarà un veicolo di comunicazione importante».
Tanti generi, dal rock al folk, dalla classica al jazz, dai canti della tradizione all’elettronica. C’è spazio anche per l’hip-hop, il blues e lo swing, fino al cantautorato.
Al Cortile Platamone si esibiranno Ninive, Chiaramarzia, Mantra, Gabriele Vasta e Cristian Arcidiacono, Soundmaker, Alex-x, Insostenibile pesantezza dell’essere. Il Castello Ursino ospiterà il sound di Salvatore Fisichella, Garage 33, Sangumit, June, Chiedo venia e Albafar, mentre da Gammazita si esibiranno Davide Campisi e I pupi di Surfaro. Al Centro ZO gli spettacoli diSkull above the cannon, Luca Caponetto, Outodafè, Andrea Tash e Day Cube, mentre al teatro Machiavelli troverà spazio la musica classica, con Ensemble di Clarinetti Cálamus, Bellini Jazz Quartet, Duo Coppola, i musicisti Enza Strazzulla, Giuseppe Coppola e Gianni Nicosia, il coro Libere Dissonanze diretto da Bruna D’Amico, Marco Panzani, Walter Sambuco, Duo di sax e pianoforte Gaetano Cristofaro e Camillo Balcone.
«La musica non è necessariamente una professione, ma qualcosa che si vive a livello sociale», chiarisce Gulisano. «Nasce anche in contesti poveri e informali e non per questa è meno degna. Anzi, con la festa della musica celebriamo proprio il valore che quest’arte possiede al di là dei circuiti professionali».