All’indomani dalla diffida presentata da 12 comitati, Concetta Amella, componente della Terza Commissione, prova a far chiarezza sulle cifre. Ma per l'assessore con delega al Verde il quadro è ben diverso, e per la prossima settimana promette di svelare tutti i dati nel corso di un incontro con la stampa
Per il M5s sarebbero almeno 500 gli alberi da abbattere Marino non conferma, ma annuncia conferenza stampa
«Non mi risultano che siano mille, ma 500 è un numero che ho già sentito in Commissione. Da tempo abbiamo chiesto all’area Verde e giardini la programmazione degli abbattimenti e della piantumazione, ma non ci hanno mai risposto. L’aspetto più grave, infatti, non è tanto il taglio quanto la mancata compensazione: se si abbatte un albero devi piantarne un altro». All’indomani dalla diffida presentata da 12 comitati e associazioni cittadine contro il presunto abbattimento per motivi di sicurezza di oltre mille alberi su suoli pubblici a Palermo, sulle cifre arriva una parziale ammissione da Concetta Amella, consigliere del M5s a Sala delle Lapidi e componente della Terza Commissione con delega al Verde.
Per la consigliera pentastellata, che rilancia la polemica innescata dai comitati civici, l’amministrazione avrebbe previsto «un piano di abbattimento di circa 500 alberi perché pericolanti o ammalorati». Nessuna conferma sui dati, tuttavia, arriva dall’assessore con delega ai Parchi, verde pubblico e giardini storici Sergio Marino che, contattato da MeridioNews, annuncia per la prossima settimana un incontro pubblico: «Non posso confermare questi numeri, però martedì prossimo nel corso di una conferenza stampa sarranno illustrati i dati relativi sia all’abbattimento sia agli alberi già piantati e il nuovo piano con quelli ancora da collocare». Intanto, però, rimane irrisolto il nodo centrale della diffida: su un patrimonio di circa 70mila alberi, in seguito all’abbattiment, ne saranno piantati altrettanti?
«Il sunto della diffida è che il verde è un patrimonio essenziale – prosegue Amella – non si può procedere con l’abbattimento senza prevederne la compensazione, come previsto per legge». Per la consigliera pentastellata, infatti, «la diffida era nell’aria». «Noi abbiamo cercato di sollecitare l’Amministrazione. Come commissione abbiamo più volte chiesto il piano di abbattimento, di compensazione e il monitoraggio dei cercini, le aiuole vuote. Abbiamo incontrati i responsabili dell’area che si sono mostrati disponibili, ma i dati non sono mai arrivati. Per tutti questi motivi, lunedì chiederò al presidente di fissare un incontro urgente con i responsabili del settore per chiarimenti».