Dopo la replica del dirigente del cereo degli Ortofrutticoli Mario Maniscalco, arriva anche la posizione del Comitato per la legalità nella festa di Sant'Agata. L'argomento è la notizia, diffusa da questa testata, della presenza di Gaetano Pellegrino all'Ottava
Pellegrino e la candelora, la risposta del Comitato «Situazione che avrebbe potuto generare equivoci»
«Desideriamo esprimere la nostra gratitudine al signor Mario Maniscalco, dirigente dell’associazione della candelora degli Ortofrutticoli, per la replica inviata a MeridioNews. Le sue parole servono infatti a chiarire una situazione che avrebbe altrimenti potuto generare qualche equivoco». È così che inizia la nota del Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata destinata alla redazione di questo giornale. Ieri mattina, infatti, la testata ha pubblicato un articolo a proposito della vicinanza, a margine della processione, di Gaetano Pellegrino. Fratello del più noto Riccardo, e condannato in primo grado per mafia. Secondo i magistrati, Gaetano Pellegrino è uno dei più vicini collaboratori del boss dei Carcagnusi Nuccio Mazzei. «Siamo convinti – prosegue il Comitato – che MeridioNews abbia unicamente esercitato il proprio diritto/dovere di cronaca, limitandosi a fornire anche visualmente ai propri lettori notizie ritenute interessanti».
Il riferimento è al video, allegato all’articolo, nel quale si vede in più di un’occasione Pellegrino rivolgersi direttamente ai portatori della candelora gridando «Ora balla», nei momenti immediatamente successivi alla processione del busto reliquiario di Sant’Agata in piazza Duomo, il 12 febbraio. Nella giornata dell’Ottava, infatti, la candelora degli Ortofrutticoli ha poi proseguito il suo giro lungo via Etnea, fermandosi a ballare di fronte al bar Prestipino, nei pressi di piazza Università. Le immagini girate da MeridioNews riprendono, insieme, Mario Maniscalco e Gaetano Pellegrino.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, Maniscalco ha fatto pervenire una replica a questa testata. «La presenza del Pellegrino in quel breve tratto, sebbene conoscenti, in quanto siamo cresciuti e residenti nello stesso quartiere nonché svolgiamo lo stesso mestiere da generazioni, è del tutto casuale e non certo concertata con il sottoscritto», scrive. Minacciando subito dopo di procedere per le vie legali. «L’intervento del signor Maniscalco – conclude il Comitato per la legalità – serve, appunto, a chiarire ogni equivoco».