La polizia di Stato, ieri, ha proceduto all’esecuzione di una misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di produzione di materiale pornografico con l’utilizzo di minori degli anni 18, nei confronti di A. F., cittadino americano di 64 anni. L’uomo, non in possesso di permesso di soggiorno, viveva da molti anni sul territorio […]
Pedopornografia, arrestato insegnante
La polizia di Stato, ieri, ha proceduto all’esecuzione di una misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di produzione di materiale pornografico con l’utilizzo di minori degli anni 18, nei confronti di A. F., cittadino americano di 64 anni.
L’uomo, non in possesso di permesso di soggiorno, viveva da molti anni sul territorio nazionale, impartendo lezioni di lingua inglese privatamente e, per breve tempo, anche in alcune scuole pubbliche; inoltre, era stato per diversi anni volontario presso il reparto pediatrico di un nosocomio cittadino.
A. F., tempo fa, aveva avvicinato un uomo chiedendogli, in cambio di denaro, di filmarne i figli minorenni. Dalla successiva segnalazione dell’uomo sono state avviate le indagini dalla squadra mobile di Palermo diretta da Rodolfo Ruperti, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Federica La Chioma, appartenente al pool specializzato diretto dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca.
Le complesse ed articolate indagini hanno permesso agli investigatori della sezione reati sessuali ed in danno di minori della Mobile, di accertare che il cittadino americano aveva un proprio sito internet, dove parlava della sessualità dei minori; a seguito delle perquisizioni effettuate presso il suo domicilio, gli agenti hanno sequestrato alcuni hard disk il cui contenuto, dopo apposita consulenza informatica, ha rivelato l’esistenza di filmati da lui prodotti e i cui protagonisti erano due bambini.
L’ordinanza che dispone la custodia cautelare degli arresti domiciliari è stata emessa dal Tribunale del Riesame che si è pronunciato in seguito al ricorso della Procura della Repubblica avverso l’ordinanza del gip che aveva rigettato la richiesta dell’applicazione della custodia cautelare in carcere ed è divenuta definitiva in seguito alla sentenza della corte di cassazione che ha rigettato il ricorso del ricorrente.
(fonte: questura di Palermo)