Il 58enne Gaetano Maria Amato era stato già arrestato il 2 ottobre a Messina. Città di cui è originario e in cui ha lavorato per tanti anni, prima di passare alla Corte d'Appello di Reggio Calabria. Avrebbe scambiato materiale pedopornografico con un altoatesino. Il Csm ha disposto la sospensione dal ruolo
Pedofilia, accuse al magistrato Gaetano Amato Coinvolto nell’inchiesta della Procura di Trento
Nuove accuse al magistrato messinese Gaetano Maria Amato. Il 58enne, già arrestato a inizio mese con l’accusa di pornografia minorile, è finito in una nuova inchiesta della polizia postale di Bolzano, che ha portato oggi all’arresto di dieci persone. Ancora una volta al centro del lavoro degli investigatori c’è lo sfruttamento di minori per fini sessuali.
L’inchiesta, coordinata dal pm trentino Davide Ognibene, sono partite dalla perquisizione informatica del computer di un altoatesino di 40 anni, che vive in Val Pusteria e che avrebbe condiviso materiale pedopornografico con persone residenti in Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.
Tra queste, appunto, anche Amato. Il magistrato al momento si trova in carcere, in attesa che venga discusso il ricorso al Riesame previsto per lunedì. Il 58enne, dopo dieci anni trascorsi alla sezione civile, è passato a quella penale. Ultimamente lavorava alla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Nei suoi confronti, il Consiglio superiore della magistratura ha deciso la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, con il collocamento fuori organico.