Dopo mesi adesso, per il branco che viveva nella proprietà di via Aci Castello, è stata trovata una collocazione adeguata. La decisione è arrivata oggi dopo un'azione dell'Asp. Proprio due giorni fa, dei meticci sono morti avvelenati
Pedara, un lieto fine i venti cani della villa abbandonata Il sindaco: «Valutiamo azioni legali per la proprietaria»
Per i cani di via Aci Castello a Pedara sembra esserci stato un lieto fine. Il branco, formato da oltre venti esemplari, viveva in condizioni di semiabbandono in una villa. Oggi gli animali sono stati portati in due canili di Misterbianco. La decisione è arrivata in queste ore dopo che il Comune, guidato dal sindaco Alfio Cristaudo, ha deciso di intervenire insieme alle autorità e all’azienda sanitaria provinciale.
La questione è stata denunciata, nei giorni scorsi, dall’associazione Team protezione randagi e raccontata da MeridioNews. Stando a quanto ricostruito da alcuni volontari, gli animali sarebbero di proprietà di una signora che abitava nella villa. La donna sarebbe stata costretta a lasciare l’immobile, con i cani ancora all’interno che, nel frattempo, si sono spostati anche fuori dalla villa. Due giorni fa, due meticci sono stati trovati agonizzanti e con la bava alla bocca, probabilmente causata da avvelenamento.
«Oggi i cani sono stati trovati in buone condizioni, ma non vivevano in un luogo adeguato – dichiara il primo cittadino Cristaudo a MeridioNews – Stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere nei confronti della proprietaria. Abbiamo agito anche con alcuni volontari – aggiunge il sindaco – mentre altri hanno deciso di andare contro le nostre azioni». Alle parole del sindaco replica Daniela Alì, attivista dell’associazione Team. «Il sindaco ha detto di essere già a conoscenza di tutto, ma allora perché non è intervenuto già a novembre? – si chiede Alì – Avremmo potuto evitare situazioni spiacevoli. Noi abbiamo sollevato il problema e, forse, solo in questo modo è stato possibile dare una nuova vita a questi cani». Tra i volontari che si sono occupati della questione ci sono anche quelli dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che, in questi mesi, approfittando di alcune autorizzazioni della proprietaria, hanno sterilizzato alcuni esemplari.