PD ed euro, due facce della stessa medaglia all’ombra delle slot machines

SE VOGLIAMO SALVARE IL NOSTRO PAESE DOBBIAMO IMMEDIATAMENTE USCIRE DALL’UNIONE EUROPEA. LA VICENDA DELL’EMENDAMENTO PRO-SALE DA GIOCO E’, AL RIGUARDO, EMBLEMATICO: SENZA LO ‘SVILUPPO’ DELLA LUDOPATIA L’ITALIA NON RIESCE A PAGARE IL FISCAL COMPACT…

di Economicus

Il modo con il quale l’attuale Governo nazionale Letta-Alfano-Bilderberg difende gli interessi dei titolati delle sale da gioco (leggere slot-machines) è agghiacciante. Già nei mesi scorsi i ‘Signori delle slot-machines’ hanno incassato un grande regalo dal PD, dal Pdl, dall’Udc e dal Partito di Mario Monti: il condono di 98 miliardi di euro! Non contenti di questo hanno chiesto e ottenuto dall’attuale Governo di penalizzare i Comuni che si opporranno alle sale giochi.
Il problema non sta nel fatto che il PD – Partito che oggi esprime il Presidente del Consiglio – abbia accettato questo emendamento nella legge di stabilità in corso di approvazione al Parlamento nazionale. Il problema è la motivazione che è stata spiegata ieri. Una motivazione agghiacciante, appunto.
Con le sale da gioco – cioè con le slot-machines – lo Stato italiano incassa un sacco di soldi. Con i soldi incassati grazie alle sale da gioco che nel nostro Paese stanno rovinando migliaia di famiglie, lo Stato italiano governato dal PD – cioè dal Governo Letta-Alfano-Bilderberg – incassa i soldi e li dà all’Unione europea dei tedeschi. Così teniamo le spread sotto i 230 punti.

In pratica, il nostro Paese, per pagare il Fiscal Compact – il trattato internazionale firmato dal Governo Monti e avallato dal Parlamento di nominati grazie al Porcellum – ha bisogno delle sale da gioco. Da qui l’emendamento voluto dal Governo Letta-Alfano-Bilderber e dalla maggioranza che lo sostiene – PD, Nuovo centrodestra, Udc e Scelta civica di Monti – per colpire quei Comuni che si opporranno alle sale da gioco e alle slot-machines.
Come tutti sappiamo, nella società italiana, già da qualche anno, è in corso una battagli sociale e civile per aiutare le tante persone diventate schiave del gioco – la cosiddetta ludopatia – a salvarsi. Perché chi prende il vizio di questi giochi si rovina e trascina con sé nel disastro economico la propria famiglia. 
Da tempo sono sorti gruppi in tutta l’Italia per aiutare le persone cadute nella rete della ludopatia a salvarsi. E per evitare che altra gente cada in questa pestifera rete. Su questo fronte sono molto attivi tanti Comuni. E poiché tanti Sindaci insieme con le amministrazioni comunali si battono contro le sale da gioco, i titolari delle slot-machines avranno già ‘allertato’ i loro amici politici.
Da qui è venuto fuori l’emendamento che punta a togliere i fondi nazionali ai Comuni che si opporranno alle sale da gioco. Quello che state leggendo può sembrare incredibile, ma è così: il Governo Letta-Alfano-Bilderberg invece di difendere i Comuni che cercano di tutelare i cittadini dalla presenza nefasta delle sale da gioco, punta a penalizzare i comuni che penalizzano le sale da gioco!
Perché più sale da gioco ci sono in Italia, più slot-machines vengono prese d’assalto da disgraziati che cadono nella trappola della ludopatia, più soldi incassa il Governo Letta-Alfano-Bilderberg e più soldi possiamo dare alla Germania – pardon, all’Unione europea – per tenere basso lo spread e per pagare il Fiscal Compact: cioè per pagare i 50 miliardi all’anno per 20 anni che l’Unione europea ci ha imposto per dimezzare il nostro debito. E pazienza se migliaia di famiglie italiane finiscono in mezzo alla strada.

Signori, ecco a voi il Governo ‘cattolico’ del signor Enrico Letta, dei ‘cattolici’ del PD, del Nuovo centrodestra del ‘cattolico’ Angelino Alfano e dell’altrettanto ‘cattolica’ Udc di Casini. Un bel Governo, no? Pieno di ‘umanità’, in perfetto accordo con il messaggio di Papa Francesco, un Santo Padre che sarà rimasto molto positivamente colpito dall’emendamento pro slot-machines…
Ora, ironia a parte, con il permesso del direttore che mi ha chiesto di tornare a scrivere per questa testata, da economista debbo avvertire che il PD e l’euro sono due facce della stessa medaglia. Se vogliamo salvare l’Italia dal disastro dobbiamo liberarci dell’euro e del PD.
L’emendamento per ‘punire’ i Comuni che si oppongono alle sale da gioco non è un incidente di percorso: è la linea politica di un Governo che ha portato il nostro Paese alla canna del gas. L’Italia non può reggere il Fiscal Compact. Non abbiamo le risorse per pagare 50 miliardi di neuro all’anno. E’ una follia. 
Ci permettiamo di ricordare che le monete non sono più legate all’oro. Sono solo convenzioni. Con valori che non sono il frutto della legge della domanda e dell’offerta, ma il risultato di speculazioni e di calcoli n buona parte truffaldini: come il calcolo del cosiddetto spread.
Oggi, nel nostro disastrato Paese, a fare la guardia al bidone-euro, oltre ai massoni – soprattutto i massoni della Banca d’Italia – ci sono il PD e i Partiti di contorno. Ma soprattutto il PD.
L’elezione di Matteo Renzi al vertice del PD e la presenza di Letta a Palazzo Chigi sono la testimonianza palmare che i poteri forti, che vogliono tenere l’Italia nell’euro per finire di ‘spolparla’, sono più determinati che mai nel volere finire il ‘lavoro’.
Il condono di 98 miliardi di euro ai titolari delle sale da gioco non è un fatt ‘gratuito’. Così come non è ‘gratuito’ l’emendamento per colpire i Comuni che si oppongono alle slot-machines.
Al di là di quelle che Fabrizio De Andrè chiamava “le verità della televisione” (Album “Storia di un impiegato”), non ci sarà alcuna ripresa economica per l’Italia. Se n’è accorta anche la Confindustria di Squinzi, che ormai ha capito che con l’euro il Centro-Nord Italia è la periferia della Germania.

La salvezza del nostro Paese, lo ribadiamo, passa dall’uscita dall’euro e dal contestuale, drastico ridimensionamento dei Partiti politici – PD in testa – che continuano a sostenere questa follia dell’Unione europea e della moneta unica.


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