Scontro allarma bianca, ieri sera, alla direzione provinciale del pd di palermo. Il capogruppo del partito allars, antonello cracolici, e il parlametare nazionale, sempre del pd, giuseppe lumia, pensavano di assestare unaltra botta al segretario nazionale pier luigi bersani, umiliando sia il segretario regionale del partito, giuseppe lupo, sia il luogotenente di bersani in sicilia, maurizio magliavacca. Invece cracolici e lumia sono tornati a casa con le pive nel sacco. Per loro, sconfitta su tutta la linea.
Pd, bocciati Cracolici e Lumia
Scontro allarma bianca, ieri sera, alla direzione provinciale del Pd di Palermo. Il capogruppo del partito allArs, Antonello Cracolici, e il parlametare nazionale, sempre del Pd, Giuseppe Lumia, pensavano di assestare unaltra botta al segretario nazionale Pier Luigi Bersani, umiliando sia il segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, sia il luogotenente di Bersani in Sicilia, Maurizio Magliavacca. Invece Cracolici e Lumia sono tornati a casa con le pive nel sacco. Per loro, sconfitta su tutta la linea.
Passa con una maggioranza schiacciante la linea del segretario provinciale, Enzo Di Girolamo: 30 sì per lui, 13 astenuti e un solo voto contrario. La barra del timone del Pd di Palermo rimane blocca sul centrosinistra (più sinistra che centro, in verità). Con Rita Borsellino candidata unica del Pd alle primarie del centrosinistra del prossimo 4 marzo. E lei, insomma, la candidata a sindaco di Palermo del Pd e non Fabrizio Ferrandelli. Chi vuole andare contro la linea del segretario nazionale, si accomodi pure. Ma sarebbe una scelta non in controtendenza, ma contro la linea del partito.
Così come contro la linea del partito si configurerebbe la mozione di sfiducia contro lattuale segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo (che, peraltro, dopo la riunione di ieri sera, si dice certo di avere i voti per restare in sella). E evidente che, nella riunione di eri sera, ha pesato – e molto – lintervento del segretario nazionale Bersani, che ha voluto lanciare un segnale preciso ai ribelli: il Pd non è un albergo dove si entra e si esce: o si entra – e si sta dentro rispettando le regole –o si esce.
Un primo passo verso lespulsione dei ribelli? E quello che si vedrà nei prossimi giorni.