Ragazzi con disabilità psichiche e minori saranno i protagonisti di un presepe vivente che si svolgerà nella cittadina in provincia di Messina. Il lavoro è frutto di diversi laboratori tenuti presso le strutture che li ospitano. «Miriamo all’integrazione di queste persone che vanno supportate e non evitate». Guarda le foto
Patti, il presepe vivente curato dai disabili psichici Frutto dei laboratori cucina, restauro, danza terapia
Con il Natale alle porte, alla villa comunale Umberto I di Patti, in provincia di Messina, fervono i preparativi per un presepe vivente davvero speciale. Qui, un gruppo di minori e disabili psichici, utenti di strutture abitativo-riabilitative locali, si fa testimone della gioia della condivisione. Per capire, basta guardarli. C’è chi allestisce i recinti per gli animali, chi le botteghe delle arti e dei mestieri e chi la mangiatoia del Bambino Gesù. Nulla viene lasciato al caso, ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari.
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna l’appuntamento con la seconda edizione del presepe vivente di Patti. Protagonisti dell’evento saranno gli ospiti delle comunità alloggio gestite dalla cooperativa In cammino e delle strutture abitativo-riabilitativo del consorzio sociale Insieme, in collaborazione con l’associazione La Palma d’Oro e il patrocinio del comune. Cinque le date: 23, 26, 30 dicembre e 3 gennaio dalle ore 18.30 alle 21 e il 6 gennaio dalla ore 19.30 alle 22. L’ingresso è gratuito.
«La sacra rappresentazione – spiega Antonella Cappadona, una delle curatrice dell’iniziativa – è frutto di vari laboratori che sono stati realizzati dai ragazzi nel corso dell’anno: cucito, teatro, restauro, cucina, danza terapia. Questo ha permesso loro non solo di curare gli allestimenti e i costumi ma anche di interpretare i personaggi all’interno del presepe. Le comparse coinvolgono circa quaranta utenti tra minori e disabili. Tuttavia, l’intera realizzazione interessa una sessantina di persone».
Lungo un percorso che si snoda tra botteghe e scenografie realistiche, quaranta figuranti daranno vita a scene di vita quotidiana e riprodurranno gli antichi mestieri: fabbro, fruttivendolo, fornaio, falegname. Oltre al bue e all’asinello, saranno presenti anche galline, conigli, pecore e agnelli. I visitatori potranno ristorarsi all’interno dell’osteria dove potranno gustare gratuitamente i legumi e i biscotti cucinati e offerti degli stessi ragazzi.
Tra le novità di questa seconda edizione la possibilità di acquistare l’olio prodotto e confezionato dagli ospiti delle strutture che quest’anno si sono cimentati nella raccolta delle olive. «All’interno della location – aggiunge Cappadona – è stata allestita la casetta petali di solidarietà, dove saranno esposti e venduti l’olio e gli oggetti che loro stessi hanno realizzato artigianalmente durante i laboratori».
L’inaugurazione sarà arricchita dalla partecipazione degli alunni della scuola media Luigi Pirandello di Patti che accoglieranno il pubblico con una performance musicale a tema natalizio accompagnati da flauto e chitarra. Infine, una suggestiva esibizione, offerta dai ragazzi disabili insieme ai normodotati di un centro danza, allieterà i fruitori nella giornata conclusiva del sei gennaio. Scopo della manifestazione è quello di favorire l’inserimento dei ragazzi nel tessuto sociale, che rientra tra gli obiettivi dei percorsi riabilitativi delle strutture assistenziali ospitanti. «Miriamo all’integrazione di queste persone che vanno supportate e non al contrario evitate, perché possono dare davvero tanto».