Alcuni commercianti che da anni esponevano la merce nel mercato di via Fonte Maimonide hanno subito il provvedimento da parte del Comune. Il motivo è il mancato versamento della tassa per l'occupazione del suolo pubblico. Una cifra che potrebbe riportare nelle casse pubbliche circa 100mila euro
Paternò, ritirate licenze a 28 venditori ambulanti Non pagavano l’occupazione del suolo pubblico
Revocate dagli uffici comunali
28 licenze rilasciate ai venditori ambulanti, prima autorizzati a piazzare i propri banchetti nel mercato di via Fonte Maimonide. I commercianti in questioni sono accusati dall’amministrazione di non aver pagato la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. «Gli uffici in queste settimane stanno inviando le revoche – ha detto Agostino Borzì, assessore alle Attività produttive – più di una volta abbiamo fatto solleciti ai morosi al fine di regolarizzare la propria posizione ma non abbiamo ottenuto risposta». «Gli ambulanti hanno ora dieci giorni di tempo dalla data di ricevimento della lettera per sistemare la propria posizione».
Tra questi, molti si trovano in debito con il Comune già da anni per cifre che raggiungono anche le
quattromila euro. «Chi ha ricevuto la lettera si è recato in queste ore negli uffici e insieme abbiamo studiato un piano di rientro personalizzato – continua l’assessore – Gli ambulanti possono pagare tramite conto corrente postale, in alternativa, per venirgli incontro, abbiamo autorizzato due dipendenti del nostro ufficio commercio ad agire come agenti riscossori, andando a trovare i commercianti fino sul posto di lavoro». Ancora da quantificare il credito totale che il Comune vanterebbe nei confronti dei ambulanti morosi.
«Si tratta di un lavoro certosino, stiamo ancora verificando l’esatta consistenza delle somme, che potrebbe essere vicina ai
100 mila euro – ha concluso Borzì -. Il nostro obiettivo è quello di tutelare, oltre agli ovvi interessi del Comune, anche quei commercianti che pagano regolarmente le tasse». Sulla stessa lunghezza d’onda uno degli ambulanti che occupa uno dei 189 posti disponibili nell’area dedicata al mercato.«Non è corretto che chi non è in regola continui regolarmente a vendere. Non è un attacco personale contro questo o quell’altro. Ci sono delle regole e bisogna rispettarle. Anch’io ho difficoltà – spiega – e le entrate non solo quelle di una volta. Però ho sempre continuato a pagare». Non hanno voluto commentare la vicenda, dall’altra parte, i commercianti colpiti dal provvedimento di revoca.