Le 21 classi della succursale di Viale Kennedy sono state spostate - e osserveranno i doppi turni - alla centrale Don Milani. Scattano le rimostranze dei genitori. Mentre continua il braccio di ferro tra il sindaco Mauro Mangano e il preside Carmelo Santagati per la chiusura del plesso per lavori
Paternò, proteste per chiusura scuola V.le Kennedy Alunni trasferiti in altro plesso, genitori arrabbiati
Continua il braccio di ferro tra il dirigente dell’istituto comprensivo Don Milani Carmelo Santagati e i genitori degli alunni del plesso di Viale Kennedy, sede distaccata del primo, dopo la decisione del preside di interdire i locali della succursale per motivi di sicurezza. Una scelta che ha comportato il trasferimento delle 21 classi della sede distaccata a quella centrale, con la conseguente attivazione dei doppi turni per gli studenti. Contrari i genitori i quali, nel primo pomeriggio di ieri, hanno protestato non mandando a scuola i figli. Lo sciopero dovrebbe proseguire, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, anche oggi con un sit-in che rischia di andare avanti a oltranza.
La questione è sorta qualche giorno fa in occasione di u sopralluogo effettuato alla Viale Kennedy dai tecnici del Comune. Nella scuola, attualmente, sono in corso lavori per riparare la copertura. Il sindaco Mauro Mangano era contrario al blocco dell’attività didattica mentre il preside Santagati ha deciso il contrario. Per sbloccare l’empasse non sono serviti i continui incontri tra i due che sono sempre rimasti distanti. Nel tardo pomeriggio di ieri un altro nulla di fatto si è registrato nella riunione tra il preside Santagati e un gruppo di genitori arrabbiati. Il dirigente scolastico è deciso ad andare avanti col suo provvedimento fino a quando non saranno effettuati i lavori di messa in sicurezza della scuola.
A riguardo non è stata sufficiente la lettera inviata dal sindaco Mangano al dirigente Santagati con la quale, in pratica, specificava il massimo impegno da parte del Comune a completare l’opera in tempi celeri, per risolvere le criticità facendo ricorso a lavori eseguiti da personale comunale, ma anche chiedendo aiuto alle ditte esterne per avere una «prestazione maggiore di sicurezza e fruibilità degli ambienti scolastici – si legge nelle nota inviata – Considerato il progressivo miglioramento delle aule utilizzate, chiedo di utilizzare a partire da lunedì 6 febbraio i locale del plesso Kennedy per svolgere le attività didattiche, ritenendo tale soluzione più sicura per gli alunni e le loro famiglie».
Ciononostante Carmelo Santagati non è tornato indietro, evidenziando che manca ancora un cronoprogramma chiaro degli interventi. E ieri, dalle 10 fino alle 15, Santagati e il capo unità operativa ai Lavori pubblici Eugenio Ciancio sono stati tenuti nella caserma dei carabinieri di piazza della Regione, ascoltati dai militari dell’arma, proprio sulla vicenda del plesso di Viale Kennedy.