Questa mattina, gli allievi dell'istituto di corso del Popolo hanno protestato davanti ai cancelli per denunciare le condizioni in cui versa l'immobile. La derattizzazione sarebbe stata effettuata, ma sull'insetto che infesta gli alberi le risposte sono lontane
Paternò, processionaria e topi al liceo Enrico Fermi Gli studenti: «Chiediamo soltanto un posto sicuro»
Protesta, questa mattina, da parte degli studenti del liceo scientifico Enrico Fermi di Paternò, che davanti alla sede dell’istituto di corso del Popolo si sono riuniti per chiedere una scuola sicura. I ragazzi e le ragazze denunciano la presenza di processionaria sugli alberi attorno alla scuola, nonché di topi all’interno dell’istituto. L’insetto, in particolare, è particolarmente pericoloso per via delle peluria urticante di cui è ricoperto il suo corpo, che può causare reazioni allergiche anche gravi. Una serie di manifesti («Noi vogliamo il Fermi sicuro», «Attenzione, pericolo processionaria» e «Scuola al top(o)») sono stati posizionati all’ingresso dell’istituto, che ha inviato in meno di due mesi cinque solleciti agli uffici della ex provincia regionale di Catania: quattro in merito alla processionaria e uno a proposito dei topi. Ma la Città metropolitana, secondo i manifestanti, non sarebbe intervenuta in modo tempestivo.
«In realtà la derattizzazione è avvenuta nei giorni scorsi – spiega Rosa Bucolo, vicepreside del Fermi – Sulla processionaria, invece, ieri è stato effettuato un primo sopralluogo. Tra dirigenti e studenti c’è molto dialogo e, soprattutto, unità d’intenti. Nonostante questo, i ragazzi oggi risultano assenti e lunedì dovranno presentare la giustificazione per non essere entrati a scuola». «La nostra protesta – replicano gli allievi – è obbligata: la situazione è pericolosa». A parlare è Francesca Scuto, rappresentante d’istituto. «Vogliamo semplicemente studiare in un posto sicuro, e la ex provincia finora è stata inefficace». Sulla stessa lunghezza d’onda Ettore Risicato, rappresentante alla Consula provinciale: «Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. La scuola ha fatto il possibile, tutti gli altri no».