Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere per l'ausiliario dell'ospedale paternese accusato di violenza sessuale e sostituzione di persona aggravata. Convinceva il giovane paziente a seguirlo in bagno con un pretesto
Paternò, molestatore si fingeva infermiere professionale Entrava nella stanza con la scusa di fargli un massaggio
Per l’ausiliario in servizio al reparto di chirurgia dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò arrestato all’alba dello scorso lunedì con l’accusa di aver molestato sessualmente un ragazzo di 15 anni ricoverato, il Gip del tribunale di Catania, tenuto conto dell’estrema gravità dei fatti e del concreto pericolo della reiterazione del reato, ha disposto la custodia cautelare nel carcere di Catania Piazza Lanza.
Violenza sessuale e sostituzione di persona aggravata, sono queste le accuse per l’uomo che si sarebbe fatto passare per un infermiere professionale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il presunto infermiere avrebbe approfittato della situazione di malessere post-operatoria del giovane ricoverato per entrare più volte nella stanza e, con la scusa di un massaggio, l’avrebbe accompagnato nel bagno per baciare le parti intime del ragazzo.
Il giovane, comunque, sarebbe scappato prontamente dal bagno e, appena dimesso quello stesso giorno, avrebbe raccontato quanto accaduto ai genitori che hanno denunciato tutto ai carabinieri. Avviate le indagini per ricostruire la vicenda, i militari hanno informato dell’accaduto la magistratura inquirente. Al momento dei fatti, nella camera dell’ospedale era presente anche un altro paziente che, già sentito dalle forze dell’ordine, avrebbe confermato l’intero quadro accusatorio.
La direzione sanitaria ospedaliera aveva già provveduto a spostare il sanitario di 41 anni (e non 55 come precedentemente divulgato) dal reparto e trasferirlo nella farmacia dell’ospedale. Il direttore sanitario dell’ospedale di Paternò, Giuseppe Spampinato, venuto a conoscenza dell’arresto, ha trasmesso ai componenti del collegio disciplinare dell’Asp l’informativa della magistratura riguardante il caso dell’ausiliario che rischia anche la sospensione dal servizio.