Nonostante l'assenza del simbolo del Partito democratico il primo cittadino uscente tenta il bis. Sul piatto mette quanto fatto negli ultimi cinque anni ma anche i progetti per il futuro che riguardano sport e vivibilità della città. «Con noi è iniziato un lavoro di sistemazione amministrativa e finanziaria», spiega
Paternò, Mangano corre per il secondo mandato «Ai cittadini spetta il giudizio sul lavoro fatto»
Nonostante abbia perso pedine importanti in questi cinque anni di amministrazione, il sindaco uscente di Paternò Mauro Mangano non si è tirato indietro e si è ricandidato nuovamente alla carica di primo cittadino. E stavolta lo fa senza avere alle spalle il Partito democratico che nella passata tornata elettorale lo sostenne in modo unitario e compatto. Dalla parte di Mangano, stavolta, soltanto due liste civiche Avanti Semplicemente e Democratici per Paternò, ossia i fedelissimi orfani del simbolo del dem.
Perché Mauro Mangano si è ricandidato a sindaco?
«Abbiamo iniziato un lavoro di sistemazione della città, soprattutto dal punto di vista burocratico-amministrativo-finanziario. Si è lavorato per mettere in sesto i conti, pagando buona parte dei debiti derivanti dalle sentenze che il mio predecessore aveva rinviato a chi sarebbe venuto dopo. Abbiamo avviato progetti per le infrastrutture e alcuni sono stati finanziati. Abbiamo ritenuto nostro dovere continuare questo lavoro per il prossimo mandato presentandoci al giudizio della città per il lavoro svolto».
Paternò città agricola, colpita da una profonda crisi nel settore. Rimedi per risolverla?
«Ci sono diversi rimedi che non dipendono tutti dal Comune, il quale può attivarsi per evolversi a livello culturale. La nostra è una crisi di ristagno, la nostra economia agricola è rimasta ferma a 30 anni addietro. Nel resto del mondo si guarda avanti e c’è una diversificazione delle colture, si lavora sull’agriturismo, sull’eco-sostenibilità. Tutto ciò sul nostro territorio è avvenuto in minima parte. La mia amministrazione in questi anni ha fatto un lavoro di formazione e informazione assieme ai funzionari regionali, incontrando imprenditori agricoli e semplici agricoltori. Arrivati a questo punto, attraverso i finanziamenti del Gal Etna e al lavoro che vogliamo fare sul Psr, vogliamo indirizzare i produttori paternesi sulla via della modernizzazione».
Differenziata ai minimi storici e Tari esosa. Come si interviene?
«In realtà la tassa sui rifiuti in questi cinque anni è diminuita di alcuni punti percentuale, considerando che allo stato attuale tutte le tariffe sono salite. Come possiamo dimostrare, abbiamo contenuto le spese di moltissimo. La tariffa è diminuita, non il costo, soprattutto se andiamo ad analizzare il lavoro di recupero dell’evasione che è stata consistente. Soprattutto da quando i dati sono in nostro possesso e non più nelle mani della Simeto-Ambiente. La tariffa si può ulteriormente diminuire. Inoltre ritengo che in un anno circa la differenziata (attualmente sarebbe sul 26 per cento) può raddoppiare. Come? Grazie al progetto che la mia amministrazione ha già fatto e alla gara che la mia giunta ha già bandito. Il frutto di questo progetto lo vedremo nei prossimo anni».
Politiche giovanili e sport. Cosa Mauro Mangano può fare per lo sport e per i giovani paternesi?
«Semplicemente, anche in questo campo, dobbiamo proseguire il lavoro svolto negli anni passati. Siamo intervenuti sugli impianti sportivi che erano diventati fatiscenti e abbiamo investito dei fondi per rifare i servizi igienici in tutte le strutture. Sulle quali, da oltre dieci anni, non venivano eseguiti lavori di manutenzione. Adesso è il momento degli investimenti: nel dettaglio per quanto riguarda i campi da tennis si lavora per dare in gestione esterna l’impianto. Invece per i tre campi da calcio (Falcone-Borsellino, Totuccio Bottino e Piero Parisi) si cerca di intercettare i finanziamenti per dotarli del manto sintetico. In questi cinque anni se c’è stato un settore nella vita della città che ha avuto un cambiamento è senza dubbio quello della fascia giovanile. Non lo dico io, ma la vitalità che c’è ogni sera in questa città. Il tutto ottenuto non solo grazie all’iniziativa privata, ma anche con una vivibilità diversa della nostra comunità con le iniziative culturali di qualità, che sono state tante e hanno coinvolto un pubblico giovane, incoraggiato a cambiare il sistema di fruizione della città. L’amministrazione ha fatto un lavoro sulla vivibilità quotidiana, ma anche sulle tante iniziative».
Bilancio. Comune sull’orlo del dissesto: come evitarlo e da dove fare giungere in città finanziamenti?
«La tassazione comunale è servita a evitare il dissesto. Le entrate del Comune, con quel minimo di finanziamenti che abbiamo ogni anno, hanno consentito di coprire non le spese fisse ma anche le ingenti rate di debiti che abbiamo dilazionato con le sentenze dei doposcuolisti. Tutto ciò significa che, dal momento in cui cesseranno le uscite una tantum non destinate a pagare i debiti, questi somme sono soldi che andremo a investire nei servizi ordinari. Un Comune va in dissesto quando ha delle uscite imprevedibili ed enormi a cui non può fare fronte, oppure quando non ha una capacità di coprire le spese. Tutto ciò non riguarda noi».
Legalità e controllo territorio. Come potenziare la sicurezza in città?
«Abbiamo piazzato le telecamere nei punti sensibili ma bisogna continuare, associando la videosorveglianza al coordinamento delle forze dell’ordine. È compito del Comune dare segnali precisi nel rispetto della legalità. In questi anni abbiamo abbattuto il fenomeno dell’abusivismo edilizio e ridotto i reati che riguardano l’ambiente. Tutto ciò è il risultato di un accurato controllo del territorio ma non ci si ferma qui. È necessario incrementare l’organico della polizia municipale e lo possiamo fare non prima dei tre anni, non appena si finisce di pagare le rate dei debiti derivanti dalle sentenze. Il 2019 potrebbe essere l’anno in cui potremmo iniziare ad assumere».
Viabilità e vivibilità.
«Paternò ha gli stessi problemi di tutte le città del Meridione. Però posso dire che la città è cambiata in meglio. Cinque anni addietro il cittadino durante la campagna elettorale mi chiedeva di togliere la spazzatura dalle strade e dai marciapiedi, adesso invece mi invita a mettere altri giochi dei bambini nelle piazze, di creare dei piccoli luoghi di aggregazione. Con questo cosa voglio dire? Che si è compreso che è possibile migliorare la città. Sul fronte della viabilità è necessaria una concreta razionalizzazione degli interventi. Cito alcuni casi: ci chiedevano i cittadini il doppio senso di marcia nella parte bassa di via Nicolosi e l’invito è stato accolto, dobbiamo registrare riscontri positivi decongestionando il traffico su via Strano, c’è poi il caso del doppio senso di marcia su corso Italia che ci ha permesso di alleggerire il traffico in altre parti della città».
Lavori pubblici e urbanistica. Cosa si può fare per migliorarli?
«Per quanto riguarda il piano regolatore generale stiamo collaborando con un commissario di un ufficio per rivederlo, ma francamente il problema del nostro Comune non è questo. Se noi oggi dovessimo andare ad approvare un nuovo Prg, sostanzialmente sarebbe lo stesso di 15 anni addietro. Quello che serve adesso è un lavoro di organizzazione, anche tecnica-normativa dell’urbanistica, cioè non è necessario prevedere zone di espansione. Per quanto riguarda i lavori pubblici: appena ci siamo insediati, cinque anni addietro, ci siamo resi conto che determinati finanziamenti si erano persi o stavamo per perderli. A tal proposito si è lavorato per recuperarli, vedi il caso dei fondi per l’asilo nido o per il centro diurno per minori di viale Kennedy. In realtà abbiamo trovato un parco progetto inesistente ed è stata la mia amministrazione a realizzare quelli per il rifacimento delle strade di zona Ardizzone. Abbiamo dovuto progettare interamente i contratti di quartiere per i quali il ministero aveva finanziato sette milioni di euro e i progetti per rifare la rete idrica in città per quattro milioni di euro».
Lavoro e occupazione. Come può intervenire un sindaco per contrastare la disoccupazione?
«In questi cinque anni devo registrare l’efficienza degli uffici alle Attività produttive, dove c’è uno sportello unico che prima non esisteva. Vorrei parlare dei cosiddetti sportelli europei di cui i miei colleghi candidati sindaco stanno parlando. Si tratta di fiabe raccontate durante la campagna elettorale. Invito i miei colleghi a spiegarmi cosa significa sportello europeo. Nel senso che noi abbiamo già uno sportello unico per le attività produttive. Stiamo per aprire uno sportello unico per l’Urbanistica e questo significa che coloro che vogliono investire o realizzare imprese che possono dare lavoro hanno da parte del Comune tutti i vantaggi possibili. Inoltre bisogna aggiungere che con i possibili finanziamenti che arriveranno dal Gal Etna, il Comune può invertire la rotta, permettendo la crescita del volume dell’attività economica. Di conseguenza si avrebbe una crescita dell’occupazione».