È rimasto in condizioni critiche, all'ospedale Garibaldi, per quattro giorni. Dopo la lunga agonia, è deceduto il paternese Salvatore Mirenda. Il suo corpo è stato trovato ai margini della strada provinciale 139 la scorsa domenica. Per la polizia municipale, che indaga, è possibile che sia stato travolto dal codazzo di cavalli e fantini
Paternò, investito e lasciato agonizzante in strada Morto 66enne. Ipotesi corsa clandestina di cavalli
È morto all’ospedale Garibaldi di Catania, dopo quattro giorni di agonia, Salvatore Mirenda, 66 anni di Paternò, trovato abbandonato ai margini della strada provinciale 139, l’arteria viaria che collega Paternò con l’Oasi di Ponte barca. Nel pomeriggio di ieri, all’interno della chiesa di Santa Barbara, sono stati celebrati i funerali dell’uomo: la notizia della sua scomparsa è stata resa nota soltanto ieri mattina. Per fare chiarezza sull’accaduto indagano gli uomini della polizia municipale: la dinamica che ha portato al decesso di Mirenda presenta lati oscuri, su cui gli agenti stanno lavorando. Contando molto sulle dichiarazioni dei congiunti del 66enne paternese e sulla presenza di possibili testimoni che abbiano assistito al fatto. Nel frattempo è stato aperto un fascicolo contro ignoti: il resto contestato è quello di omicidio stradale con fuga del conducente. E non è escluso che si sia trattato del guidatore di un’auto che faceva da codazzo a una corsa clandestina di cavalli.
A quanto sembra Salvatore Mirenda sarebbe stato ritrovato agonizzante, domenica scorsa, intorno alle 15.30, in contrada Fata, lungo la sp 139. Ad accorgersi del suo corpo, un automobilista in transito nella zona che avrebbe allertato i familiari di Mirenda e un’ambulanza del 118. Probabilmente la vittima, in quel frangente, era ancora abbastanza lucida da fornire indicazioni al suo soccorritore. Le ferite sul corpo di Mirenda avrebbero fatto propendere gli investigatori da subito verso la possibilità che il 66enne sia stato travolto da un autoveicolo, che lo avrebbe centrato in pieno. I sanitari del 118 hanno trasportato l’uomo all’ospedale Garibaldi centro, dove i medici si sono riservati la prognosi dopo avere diagnosticato un politrauma.
Solo 18 ore dopo l’accaduto, però, dall’ospedale etneo è arrivata alla polizia municipale paternese la segnalazione che Salvatore Mirenda era ricoverato in ospedale con ferite compatibili con il passaggio di un’auto pirata. Le indagini dei vigili urbani partono da una domanda: cosa faceva Mirenda, di domenica pomeriggio, in una zona isolata del territorio paternese? Una ipotesi è che sia arrivato sul posto accompagnato da qualcuno. I suoi familiari sono stati sentiti, ma sulle dichiarazioni fornite alle forze dell’ordine vige il massimo riserbo. Al vaglio degli inquirenti, tuttavia, ci sono ormai diverse opzioni. Una di quelle più accreditate è che il 66enne paternese stesse assistendo a una corsa clandestina di cavalli e che qualcuno dei mezzi che scortava fantini e cavalli lo abbia involontariamente investito. Forse presi dal panico, l’investitore e gli altri presenti sarebbero fuggiti senza prestare aiuto all’uomo.
Le indagini continuano comunque a 360 gradi e non si esclude alcuna pista. In zona non sono presenti sistemi di video- sorveglianza. Salvatore Mirenda è morto giovedì mattina: non è chiaro se l’uomo, prima di spirare, abbia avuto modo di comunicare con i familiari per raccontare loro cosa fosse successo. La salma è stata consegnata ai familiari nella giornata di venerdì.