Dopo la seduta del civico consesso, le urla del primo cittadino - chiuso nella sua stanza con i suoi più stretti collaboratori - rimbombavano nel silenzio di Palazzo Alessi. Gli eletti hanno detto sì all'abbassamento dell'Irpef e no all'aumento della Tari
Paternò, il sindaco Naso perde la sua maggioranza Vittoria delle opposizioni in Consiglio: l’Irpef va giù
Preso a pesci in faccia da una parte della sua stessa maggioranza e dall’opposizione. Il sindaco di Paternò Nino Naso scopre di essere un re nudo, senza chi lo aveva sostenuto fino a qualche settimana fa. A decretare la liquefazione del progetto civico di Naso la seduta di Consiglio comunale di ieri sera, durante la quale il senato cittadino era chiamato a esprimersi sulla riduzione dell’aliquota Irpef. A lanciare la questione, i componenti dei gruppi consiliari di Forza Italia, Movimento 5 stelle, Paternò 2.0 e del Gruppo misto. L’assise civica avrebbe poi dovuto votare anche la Tari 2019, la tassa sui rifiuti, che a detta dell’opposizione «presentava un rincaro, non sappiamo in che misura visto che la proposta di delibera è stata notificata ai consiglieri solo 24 ore prima dell’inizio della seduta».
La riduzione dell’Irpef dallo 0,8 allo 0,5 per cento, alla fine, passa con il voto favorevole non solo dei componenti della minoranza, ma anche con quello dei componenti della maggioranza Barbara Conigliello e Ionella Rapisarda, mentre si astengono Tonino Cunsolo e Rosanna Lauria, che però rimangono in aula a mantenere il numero legale. Assenti Roberto Faranda e Giuseppe Gentile. Al momento del voto, gli assessori presenti alla seduta hanno avuto reazioni diverse: Vito Rau visibilmente amareggiato, impassibile il vicesindaco Ezio Mannino, mentre Luigi Gulisano non ha proferito parola. Con la riduzione dell’Irpef, rispetto alla quale sia gli uffici tecnici sia i revisori dei conti avevano dato parere negativo, il Comune si ritrova con 581mila euro in meno.
Per sopperire alla mancanza di questa somma, i consiglieri avevano proposto che venisse coperta risparmiando grazie al pensionamento dei dipendenti (nella misura di 81.250 euro) e con 500mila euro da minori uscite per i debiti fuori bilancio. «Abbiamo ritenuto doveroso rendere conto ai cittadini di una questione che ha tenuto banco, in città, negli anni passati – dicono all’unisono i consiglieri dell’opposizione – Fuori dalla sterile demagogia di chi ci amministra». Stesso discorso per l’aumento Tari, non approvato grazie anche ai voti dei dissidenti: «È evidente a tutti che ci sia una crisi nella maggioranza – spiega a caldo a MeridioNews Agata Marzola, presidente della commissione Bilancio e fedelissima dell’assessore Vito Rau – La riduzione Irpef è una buona cosa, ma le modalità con cui prevedono di coprirla sono impossibili».
Al termine del Consiglio comunale, Naso ha tenuto a rapporto i suoi più stretti collaboratori per oltre un’ora. Dalla stanza accanto all’aula consiliare le urla del sindaco rimbombavano nel silenzio di Palazzo Alessi. Dopo, però, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. La resa dei conti all’interno della maggioranza, a quanto pare, è solo all’inizio.