Del caso del giovane imprenditore agricolo etneo vittima di una grave intimidazione nel suo terreno in contrada Sciddicuni, a Paternò, è arrivato ad interessarsi anche il governo nazionale. Con la visita ieri del sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta, che ha promesso più controlli nella zona. «Spero che l'episodio porti a una valorizzazione dell'area - risponde il giovane - Ho già ricevuto molte proposte di collaborazione, devo valutare quante sono sincere e non dettate dal voler cavalcare l'onda mediatica». Prevista per oggi una passeggiata di solidarietà. Guarda le foto
Paternò, il governo in visita da Feltri Berretta: «Ci saranno più controlli»
Continuano le manifestazioni di solidarietà per Emanuele Feltri, il giovane imprenditore agricolo etneo al quale lo scorso 30 giugno, per intimidazione, hanno ucciso a fucilate le pecore nel suo terreno in contrada Sciddicuni a Paternò. Ieri Feltri ha ricevuto la visita di un esponente del governo nazionale, il sottosegretario del ministero della Giustizia Giuseppe Berretta che, accompagnato dal sindaco Mauro Mangano, ha fatto un giro nella zona. E che tra campagne fertilissime e degrado diffuso ha assunto un impegno concreto, raccogliendo le richieste dell’imprenditore: «Chiederò che sul territorio vi siano più controlli ed una presenza tangibile delle forze dellordine».
Un clamore inaspettato quello sulla vicenda per Feltri, la cui denuncia era partita da Facebook e che subito ha ricevuto moltissime manifestazioni di solidarietà da chi conosce il suo impegno: creare, in un’area che si affaccia sulla valle del Simeto, formalmente dichiarata protetta nel 2009 ma deturpata dalla discariche abusive, una rete di piccoli imprenditori, producendo esclusivamente con metodi biologici. «In questi giorni ho già ricevuto molte proposte per avviare attività all’interno dell’area. Sono solo, c’è un grande clamore e devo mandare avanti la mia azienda, quindi è difficile distinguere chi sia davvero interessato da chi vuole solo cavalcare l’onda mediatica», commenta il giovane imprenditore.
«Ho voluto incontrare Emanuele per manifestargli la mia solidarietà, per sentire da lui cosa è successo», ha dichiarato l’esponente etneo del Partito democratico. «Sono però consapevole che oltre al controllo per prevenire episodi di criminalità e malaffare e alle indagini per individuare chi commette atti intimidatori – ha concluso il sottosegretario Berretta – vi sia anche bisogno di far scoprire alle persone la bellezza e le potenzialità di sviluppo di questi splendidi posti».
Tanto l’interesse politico manifestato verso il caso, con due interrogazioni parlamentatari e la visita di Berretta ieri. Ma Feltri preferisce non commentare. «Spero solo che l’interesse dovuto a questo orribile episodio porti a un maggiore interesse dello Stato e di tutte le istituzioni – dice – Anche per la promozione della valle del Simeto, un territorio che al momento è un Far west. E che serva anche per gli agricoltori, in modo che denuncino come faccio io da due anni. Molti di loro pagano il pizzo, sotto forma di guardianie imposte o in altri modi».
Tra le varie proposte di collaborazione ricevute in questi giorni e le dovute cautele, una ha però destato l’interesse di Feltri. «La più valida mi è sembrata quella di Legambiente Sicilia, per avviare percorsi di agricoltura sostenibile tra i giovani. Ne discuteremo domani, dovrebbero arrivare almeno trecento persone», conclude, riferendosi alla passeggiata di solidarietà Insieme difendiamo la vallata, fissata per oggi alle 16.30 al Ponte Barca, sponda destra del Fiume Simeto, lungo la strada provinciale 15. [Foto dell’ufficio stampa del sottosegretario Berretta]