I giudici amministrativi hanno sospeso il provvedimento con cui il 17 gennaio il primo cittadino Nino Naso ha disposto la didattica a distanza anche per le scuole elementari e la prima media, in contrasto a ciò che è previsto a livello nazionale e regionale. «Non mi scoraggiano», replica
Paternò, continua scontro sindaco-genitori sulle scuole Tar accoglie ricorso contro nuova ordinanza di chiusura
Non c’è pace per le scuole comunali a Paternò, finite al centro dell’attenzione del Tar di Catania per la seconda volta nel giro di due mesi. I giudici amministrativi, infatti, hanno sospeso ieri pomeriggio l’efficacia dell’ordinanza del sindaco Nino Naso, con cui si disponeva la chiusura degli istituti con l’utilizzo della didattica a distanza anche per gli alunni delle elementari e delle medie, che in teoria, secondo le direttive nazionali e regionali che riguardano le regioni a zona rossa, avrebbero dovuto frequentare in presenza le lezioni. L’ordinanza di Naso prevedeva la chiusura da lunedì 18 a venerdì 22 gennaio degli edifici scolastici per sanificazione. Durante il periodo della sospensione didattica in presenza all’interno delle scuole sono stati fatti degli interventi di manutenzione.
L’ennesimo provvedimento del primo cittadino non è stato condiviso da un gruppo di genitori, un centinaio circa, che nell’immediatezza del fatto hanno sottoscritto una lettera aperta, dicendosi indignati di fronte alla perseveranza con cui il primo cittadino ha insistito nella propria decisione sia tornato a chiudere le scuole, dopo che già una prima volta il Tar si era espresso negativamente. Adesso i giudici sono tornati a pronunciarsi sul nuovo ricorso dei genitori. «Il provvedimento imputato – si legge nel decreto del presidente della terza sezione Daniele Burzichelli – fa riferimento all’esigenza di sanificare i locali scolastici in ragione dell’intervenuta presenza di operatori esterni. Appare assai discutibile che tale esigenza si imponga a causa della semplice presenza nei locali di personale esterno. Risulta implausibileche tale operazione richieda cinque giorni».
Il Tar entrerà nel merito della questione il prossimo 10 febbraio. Durissima, intanto, la replica del sindaco. «Ancora una volta vengo denunciato per avere salvaguardato la salute dei nostri figli, anche dei figli di chi mi ha denunciato – ha esordito Naso – Siamo ligi al dovere, rispettiamo la sospensiva e gli alunni dovranno rientrare a scuola. Ma si sappia che queste azioni non mi scoraggiano». Tra ordinanze, ricorsi e sospensioni per sanificazioni, l’ultima lezione in presenza a Paternò risaliva all’ormai lontano 9 novembre. Oggi, tuttavia, sono stati pochi i genitori che hanno mandato i propri figli nelle aule cittadine.