Il totale che il Municipio paternese deve alla società che eroga l'energia elettrica si attesta intorno a un milione e 88mila euro. Soldi che l'ente non avrà prima di incassare i proventi della tasse comunali Tari e Imu, nei primi quindici giorni di giugno. Nel frattempo l'Enel stacca la luce nelle periferie e a Palazzo delle arti
Paternò, Comune non paga bollette Enel Al buio strade, edifici pubblici e un museo
Da ottobre del 2015 il Comune di Paternò è moroso nei confronti dell’Enel perché non ha pagato le bollette relative all’illuminazione pubblica e all’energia elettrica erogata negli edifici comunali. Il totale da saldare è pari a un milione e 88mila euro ma il Comune non sarebbe in possesso delle risorse economiche per farlo. Così l’Enel, dopo l’invio di una diffida nelle scorse settimane all’ente paternese, ha iniziato a tagliare la luce, sospendendo l’erogazione della corrente in diversi punti della città. «Non abbiamo voglia di creare disagi ai cittadini – ha specificato Luigi Di Fiore dell’ufficio relazione Enel -, abbiamo inviato diffide al Comune e non avendo avuto risposte soddisfacenti abbiamo proceduto alla sospensione del servizio, non toccando zone o edifici di estremo interesse pubblico». Nei giorni scorsi, infatti, l’Enel ha lasciato al buio le strade vicine a contrada Junco e nel quartiere di San Marco, periferiche ma comunque densamente popolate, provocando il malcontento e le proteste dei residenti.
Ieri l’Enel ha spento la luce anche a Palazzo delle arti, sede del museo multimediale, nel quartiere Gancia. Inoltre, la società elettrica ha fornito agli uffici comunali un elenco ben dettaglio delle strade e delle strutture pubbliche che già da oggi potrebbero registrare disagi. Il vice presidente del Consiglio Nino Calabrò, imprenditore nel settore dei servizi elettrici, ha da subito avviato i contatti con la direzione commerciale dell’Enel. L’obiettivo è la sensibilizzazione della società affinché vengano risparmiati da ulteriori eventuali stacchi di corrente le scuole e la sede del Comune, indirizzandosi verso impianti di pubblica illuminazione che si trovano nelle zone periferiche della città.
«Stiamo mettendo i soldi di tasca nostra – ha detto il sindaco Mauro Mangano, riferendosi alla giunta – in modo tale da pagare la bolletta relativa a Palazzo delle arti, per un importo di 750 euro. Per saldare il resto delle fatture attendiamo l’incasso di circa tre milioni di euro che arriveranno dal pagamento della seconda rata della Tari che scade il 31 maggio, insieme ai versamenti derivanti dall’Imu con scadenza il prossimo 15 giugno». Soldi che serviranno anche per «pagare gli stipendi ai dipendenti comunali», precisa il primo cittadino. Amareggiata Salvina Sambataro, presidente della Pro Loco che gestisce il museo multimediale cittadino, da ieri al buio. «In questo modo, a causa dell’assenza della corrente elettrica, ho dovuto potenziare la sicurezza attorno e dentro Palazzo delle arti con gli uomini della vigilanza privata che ha aumento la presenza del personale. Sono saltate così le visite programmate per questi giorni di studenti e comitive che venivano da fuori città, un vero e proprio peccato», conclude Sambataro.