Al centro c'è il tema della morosità incolpevole, dovuta degli affitti troppo alti da pagare in tempi di crisi e degli alloggi popolari spesso occupati da chi non ne avrebbe diritto. Per affrontare il problema si va verso una proposta di canoni fissi più bassi, sgravi fiscali e una suddivisione del paese etneo in macro-aree
Paternò, bozza di accordo per l’emergenza casa Sindaco incontra sindacati inquilini e proprietari
Si tenta di raggiungere un accordo territoriale tra il sindaco di Paternò Mauro Mangano e le organizzazioni sindacali dei proprietari Ape Confedilizia-Uppi e degli inquilini Sunia-Sicet-Uniat. Tre le problematiche inquadrate nell’accordo ci sono il nodo case popolari, canone concordato e fondi regionali per gli sfratti determinati da casi di morosità non dipendente dall’inquilino. Da qui l’incontro avuto dal primo cittadino paternese che, accompagnato dal tecnico del Comune Carmelo La Russa, ha avviato una prima trattativa con Carlo D’Alessandro e Alfio Sottile del Sicet, Giusy Milazzo e Mario Spampinato del Sunia. Presente anche Pippo La Spina, sindacalista della locale sezione della Cils che da anni segue con attenzione le tematiche legate agli affitti e agli sfratti degli inquilini morosi. L’obiettivo è soddisfare le esigenze e le richieste sia degli inquilini – i quali da tempo hanno chiesto al Comune un aiuto per fronteggiare gli affitti diventati ormai troppo cari per molte famiglie difficili da soddisfare – che dei proprietari.
In occasione di questo incontro le parti in causa hanno gettato le basi per sottoscrivere un accordo che prevede innanzitutto un canone fisso molto più basso rispetto a quello che vige sul mercato tradizionale degli affitti. I proprietari degli immobili avrebbero degli sgravi fiscali, previsti dalla Stato, con il pagamento di una cedolare secca, al dieci per cento, in sostituzione dell’lrpef, per la parte relativa all’immobile, da calcolare con la dichiarazione dei redditi. Il comune di Paternò ha inoltre previsto di aggiungere anche uno sgravio sull’Imu con il pagamento pari al dieci per cento.
La città verrebbe divisa in aree, individuando per ognuna di esse un prezzo d’affitto. I sindacati ne hanno previste tre: centro, semicentro e periferia. Il Comune invece ha individuato cinque zone, molto più estese. Per quanto riguarda le morosità incolpevoli – cioè ritardi nel pagamento degli affitti a causa della perdita del lavoro o per altre problematiche economiche – si è concordata una strategia nei confronti della Regione che consiste in una richiesta specifica: avviare una procedura immediatamente esecutiva nei confronti dei beneficiari che usufruiscono delle agevolazioni relativi al rimborso degli affitti.
Poi deve essere risolta la questione degli alloggi popolari in sinergia con l’Iacp: 178 gli alloggi popolari i cui inquilini sono morosi nella misura del 65 per cento. L’amministrazione comunale non esclude che, se non dovessero essere trovate soluzioni adeguate per recuperare i crediti, potrebbe decidere di sfrattare gli inquilini menefreghisti. Un’altra questione è infine quella relativa alla graduatoria ferma all’ottobre del 1986. Entro l’anno è prevista un nuova graduatoria, per regolarizzare gli aventi diritto, permettere all’ente di eliminare le occupazioni illegittime e assegnare a quanti ne hanno bisogno gli alloggi che si libereranno.