Dal riscaldamento schizza fuori liquido a causa di valvole e impianti vetusti. Stamane l'ultimo di una serie di episodi che preoccupano le famiglie. Il Comune promette di rinnovare tutto dopo la fine dell'anno scolastico, ma davanti a interventi tampone la pazienza sembra essere finita
Paternò, aule allagate e bimbi fuori da scuola I termosifoni perdono acqua. «Da cambiare»
Un impianto di riscaldamento vecchio più di 35 anni che, da qualche settimana, fa i capricci creando difficoltà di docente e alunni del III circolo didattico Moro di via Pietro Lupo. I calorifici sono vetusti e con le valvole di sostegno non più in grado reggere la forte pressione interna. L’acqua calda così finisce per allagare abbondantemente corridoi e aule. L’ultima perdita risale a stamattina, da un termosifone lungo il corridoio con le aule della scuola dell’infanzia. Del fatto ci si è resi conti prima dell’ingresso dei piccoli studenti nelle aule. L’inizio delle lezioni è stato così ritardato fino a quando è stato necessario.
La perdita ha preoccupato i genitori: non è prima volta che dai termosifoni della scuola schizza all’improvviso acqua calda, un pericolo per gli alunni se ciò dovesse verificarsi durante le ore di lezioni. Qualche giorno prima delle festività, in due distinte circostanze, l’acqua schizzata da due termosifoni ha allagato la segreteria didattica, l’ufficio della dirigenza, un’aula e provocato il distacco di alcuni pannelli del controsoffitto. Dopo quel fatto, si era optato per tenere i riscaldamenti spenti.
In seguito sarebbe stato effettuato un intervento tampone con una ditta specializzata: il termostato è stato cambiato per avere una temperatura più bassa e due termosifoni sono stati sostituiti. Ciò ha permesso di riaccendere i riscaldamenti, senza guasti fino però a stamattina.
Sul posto è giunto il vicesindaco Ezio Mannino che ha detto: «Si lavora per alleviare i disagi tamponando per queste settimane in cui fa freddo. Una volta finita la scuola – promette l’amministratore – si provvederà a rimpiazzare l’intero impianto di riscaldamento». Operazione che costerebbe circa 25mila euro. La dirigente Maria Gianna Cafici è stato pero molto chiara: «Non posso mettere rischio i bambini, aspetterò qualche altro giorno ma poi prenderò provvedimenti».