Passante, licenziamenti in stand by: incontro il 15 novembre Sindacati: «Si trovi accordo per il completamento dell’opera»

Resteranno in stand by fino a giorno 15 novembre i licenziamenti dei 216 operai della Sis impegnati nella realizzazione del passante ferroviario. In quella data è previsto infatti un incontro tra i vertici dell’azienda, Rfi, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e i sindacati. Restano ancora aperti diversi cantieri per il completamento dell’infrastruttura ma già da ottobre sarebbero dovuti partire in modo graduale i tagli al personale, fino a fine gennaio del 2019. 

«Ci aspettiamo che venga garantito il completamento dell’opera e che i lavori che sono stati stralciati dall’appalto vengano reinseriti invece di riappaltarli – afferma Paolo D’Anca, segretario generale Filca Cisl – altrimenti la città resta sventrata». I sindacati ritengono che da quell’incontro possano emergere elementi utili a sbloccare la situazione di stallo tra Rfi e Sis che potrebbero dirsi addio dopo i tentativi  – finora falliti – di rinegoziazione dei termini dell’appalto. Secondo le norme in vigore dopo che l’opera ha superato di un quinto il suo costo complessivo, l’azienda ha diritto di recedere dal contratto senza pagare penali. «Sta nei fatti che se si dovessero riappaltare le opere – continua D’Anca – e aggiornarle ai nuovi prezzi verrebbero a costare il doppio rispetto a quanto si spenderebbe trovando un accordo tra le parti». 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Feneal Uil che per bocca del segretario generale Francesco De Martino afferma: «Stiamo cercando di attivare tutti i canali a nostra disposizione per fare rientrare questa iniziativa e in quest’ottica riteniamo utile l’istituzione di un tavolo negoziale».

Per la Cgil c’è infatti «bisogno di avere maggiore chiarezza  – afferma Piero Ceraulo della Fillea – e riteniamo quindi che sia necessario un incontro con tutti i soggetti coinvolti da Rfi a Sis fino all’assessorato. Vogliamo capire qual è la reale volontà delle parti in causa rispetto al completamento dell’opera, al di là della questione dei licenziamenti. Ci sono ancora da realizzare quattro stazioni ferroviarie oltre che mettere mano allo scavo, per esempio, della galleria di vicolo Bernava dove ci sono problemi seri di natura idrogeologica».


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