Non è stata ancora scongiurata la soluzione più drastica, quella della demolizione delle palazzine di vicolo Bernava messe in pericolo dall'imprevisto geologico che blocca i lavori da due anni. Ma i progettisti stanno verificando se si può intervenire con uno scavo dall'esterno
Passante ferroviario, a gennaio tre nuove fermate Rfi: «Presto il progetto per la galleria Imera-Lolli»
A gennaio saranno inaugurate tre nuove stazioni del passante ferroviario (Guadagna, Maredolce e Lolli) mentre entro dicembre Rfi presenterà il progetto per risolvere l’annosa questione della galleria Imera-Lolli, l’ormai famoso «imprevisto geologico» che ha messo a repentaglio la stabilità di alcuni edifici di vicolo Bernava, con decine di famiglie sgomberate. Lo ha annunciato l’ingegnere di Rfi Filippo Palazzo a margine del convegno «Mobilità e Benessere» organizzato dall’Amat alla Fiera del Mediterraneo nell’ambito della rassegna «Eco Expo 2015».
Un intoppo che rappresenta un nonnulla, appena il tre per cento, in una galleria di due chilometri che fa parte di una maxi opera da oltre un miliardo di euro, e che tuttavia sta bloccando da due anni gli scavi in quel tratto del quartiere Zisa. «I progettisti stanno mettendo a punto il progetto definitivo che sarà pronto entro la fine dell’anno – ha spiegato Palazzo a MeridioNews -. Prima lo visioneremo noi e poi lo presenteremo a tutti gli enti interessati, compreso il Comune. L’idea di massima è quella di intervenire con uno scavo dall’esterno ma lo stiamo ancora mettendo a punto».
Non è ancora scongiurata, però, la soluzione più drastica prospettata dal consulente Giovanni Barla, un professore del Politecnico di Torino: la demolizione delle palazzine più vicine allo scavo. Un’ipotesi che allungherebbe i tempi e che dovrebbe passare dal via libera di Genio civile e Sovrintendenza. Potrebbe perfino rendersi necessaria una variante urbanistica oltre a quella progettuale. Insomma, un bel grattacapo. «L’ipotesi della demolizione degli edifici è ancora in ballo – ha sottolineato Palazzo -. Perché venga preferita la soluzione dello scavo dall’esterno è necessario che ci siano condizioni di sicurezza per tutti, sia per i cittadini sia per i lavoratori. I tempi? Non saranno brevi, quale che sia la soluzione adottata». La tratta A interessata dal problema, la Roccella-Notarbartolo, che nel resto del tragitto è predisposta ormai per il 95 per cento, non sarà pronta prima del 2017.
«Per quanto riguarda la tratta B, invece – ha aggiunto Palazzo -, la porzione da De Gasperi a San Lorenzo è in via di definizione ed entro la metà del 2016 sarà operativa la talpa meccanica che scaverà da Notarbartolo». La tratta C La Malfa-Carini, invece, è pressoché completa fino a Isola delle Femmine e «a settembre dell’anno prossimo riapriremo la linea dalla Stazione Notarbartolo all’aeroporto. Il cantiere sta lavorando con una velocità e un’efficienza al di là delle aspettative, con 600 persone su due turni lavorativi». Al momento, infatti, il collegamento ferroviario è sospeso, con tutti i prevedibili disagi per i pendolari che fino a Carini non possono prendere il treno ma devono accontentarsi del servizio autobus sostitutivo messo a disposizione da Rfi.