La nave Raffaele Rubattino della Tirrenia ha lasciato il molo Sammuzzo del porto di Palermo per fare rotta verso la Alan Kurdi, la nave dell’Ong tedesca See-eye che da più di dieci giorni è ferma in mare con a bordo 146 migranti salvati nelle scorse settimane nel Canale di Sicilia e in attesa di un porto di sbarco. Sull’imbarcazione rifornita appositamente per sopperire all’emergenza, naufraghi ed equipaggio della Alan Kurdi, una volta trasbordati per mezzo di una passerella, trascorreranno il periodo di quarantena imposto dalle norme per il contenimento del Covid-19. Le operazioni, come precisa il ministero dei Trasporti, si svolgeranno «sotto il coordinamento tecnico della guardia costiera e vedranno il coinvolgimento, oltre che di diverse motovedette, anche della nave militare Diciotti». 

«Desidero ringraziare la Protezione civile, la Croce rossa italiana e la guardia costiera per l’impegno e la dedizione rivolti al salvataggio delle persone – afferma la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli – Il loro è un ruolo fondamentale e decisivo per l’attuazione delle disposizioni contenute nel provvedimento al quale abbiamo lavorato nei giorni scorsi e adottato ieri dalla Protezione civile». Nelle ultime settimane il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si era più volte speso per una pronta soluzione della questione, offrendo il porto del capoluogo come approdo sicuro.

Non sono mancate ovviamente le polemiche, con l’ex ministro e leader della Lega Matteo Salvini che a mezzo social ha espresso un parere critico: «La nave Ong (tedesca) – scrive – si felicita di essere entrata in acque italiane e ringrazia il sindaco di Palermo che ha tanto aiutato. Pd sempre in prima linea per i porti aperti…».