Partecipate, via libera alla mobilità orizzontale Entro due mesi i piani del fabbisogno di personale

Via libera alla mobilità orizzontale fra le partecipate. Il Consiglio comunale inizia il 2016 con un’altra delibera importante, che dopo sette anni sblocca le assunzioni e i trasferimenti dei dipendenti da una società all’altra. Il divieto risaliva al 2009 ed era legato alla necessità di risparmiare sui costi del personale delle aziende. Il voto è arrivato all’unanimità dei presenti questa notte, con la sola astensione del presidente Salvatore Orlando. La delibera apre la strada all’aumento delle ore e agli avanzamenti di livello e di carriera, ma solo sulla base di precise condizioni.

Entro sessanta giorni, infatti, tutte le partecipate dovranno presentare il piano del fabbisogno di personale. In questo modo si potranno rendicontare i prossimi pensionamenti, collocare gli esuberi e integrare i settori più carenti. L’Amap, per esempio, ha bisogno di fontanieri, l’Amat di autisti. La parte del leone la reciterà la Reset, che metterà a disposizione per la mobilità orizzontale fra i 100 e i 200 operai, il cui collocamento passerà attraverso corsi di formazione e riqualificazione. Nel piano, che riguarda anche i dirigenti, potrebbero essere coinvolti gli ex dipendenti della Spo, società satellite della Gesip, che sono stati licenziati anni fa. Alcuni di loro hanno ottenuto la riassunzione dopo una sentenza del Tribunale del lavoro e grazie alla delibera di stanotte potrebbero essere reintegrati. Via libera, infine, all’assunzione dei direttori generali (al momento ce l’ha soltanto l’Amg) mentre gli incarichi esterni saranno vincolati a un regolamento. 

«L’atto prevede l’internalizzazione dei servizi tra le partecipate con uno stop agli appalti esterni – dice il capogruppo del Mov139, Aurelio Scavone -, impone di allineare gli stipendi dei direttori generali delle sei partecipate ai compensi dei dirigenti comunali e di far ricorso a nuove assunzioni solo nel caso in cui le società non dispongono di professionalità eventualmente richieste». Il capogruppo dem a Sala delle Lapidi, Rosario Filoramo, aggiunge che «il Pd ha presentato un emendamento al testo, che prevede di subordinare eventuali nuove assunzioni nelle aziende all’assenza in organico delle professionalità richieste e solo dopo aver condotto una ricognizione del personale. In aula ha prevalso il buon senso»

Non ha votato la delibera sulle aziende il consigliere comunale di Palermo del gruppo Misto Filippo Occhipinti uscito dall’aula al momento della votazione «perché, se da un lato restituisce diritti ai lavoratori delle partecipate – dice – dall’altro non risolverà i problemi di efficienza dei servizi offerti ai cittadini. Servizi poco efficienti non si migliorano spostando personale da una partecipata all’altra, possibilità questa tra l’altro già contemplata da una legge che rende in buona parte superfluo l’intervento del consiglio. L’atto appare più come la celebrazione di una promessa elettorale fatta ad alcuni lavoratori – continua Occhipinti -, oltre ad avere un sapore pre-elettorale per la possibilità di assunzione di alcuni direttori generali. Era necessario un atto di indirizzo per un piano complessivo delle partecipate, non solo in termini di fabbisogno di personale ma anche di mezzi, tecnologie e nuovi investimenti».

Per il consigliere «questa amministrazione, come sempre, si muove senza alcuna programmazione, andando per singoli punti ma rischiando così di generare una nuova gestione fallimentare delle aziende. Inoltre i continui tagli al personale rendono complicato avviare nuove assunzioni, mentre i nostri giovani emigrano senza alcuna speranza. Questo è un sistema che va cambiato».

«Esprimo piena soddisfazione – è il commento del capogruppo del Pd Rosario Filoramo – per il voto favorevole che il gruppo del Pd in consiglio comunale ha espresso sulla delibera sulle aziende partecipate. Con i nostri emendamenti viene fuori un atto che assicura, attraverso il ricorso al controllo analogo, trasparenza nell’amministrazione delle aziende comunali e rispetto delle prerogative del Consiglio Comunale sugli aspetti statutari. Finalmente sarà possibile restituire a tutti i lavoratori delle aziende partecipate diritti e garanzie per troppo tempo compressi dalla crisi finanziaria del Comune. Finalmente le aziende potranno sollevarsi dalla crisi organizzativa e tornare a crescere». 

«Finalmente anche a Palermo si può parlare di una riorganizzazione più efficace del personale delle società partecipate del Comune, il che significa innanzitutto – afferma Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – una maggiore qualità dei servizi offerti ai cittadini. Inoltre il consolidamento dei bilanci delle società pubbliche ha di fatto aperto la possibilità a nuove assunzioni in una prospettiva tutta nuova per Rap, Reset, Amap e Amat da società in quasi perenne emergenza a società pubbliche solide e in grado di offrire un servizio degno della quinta città d’Italia».

«Con questo atto – sostiene il consigliere Idv Paolo Caracausi – abbiamo avviato la riorganizzazione delle aziende e la possibilità di applicare la mobilità al personale in base alle esigenze. Inoltre, con un emendamento che ha anche la mia firma, si prevede la facoltà di aumentare le ore di lavoro a quei lavoratori che oggi non sono a tempo pieno. Ho detto sì a questo nuovo atto predisposto dall’amministrazione perché ritengo che i servizi offerti dalle società partecipate debbano essere migliorati e meglio gestiti e questo si potrà ottenere soltanto con un personale qualificato e motivato. Appena quanto previsto dalla delibera sarà operativo, come tutte le altre cose che in questi mesi sono state oggetto di rivisitazione, non ci saranno più alibi per cda, dirigenti e lavoratori».


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