Partecipate, Orlando scarica Pagliaro  «Se un presidente non va lo cambio»

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, entra a gamba tesa sul presidente dell’Amg Mario Pagliaro. Intervenuto a un’iniziativa della Cisl all’Istituto Pedro Arrupe su partecipate e servizi, il primo cittadino non ha avuto remore nell’attaccare il chimico del Cnr, messo a capo dell’azienda soltanto ad agosto con grandi aspettative: «Credo che sia necessario un confronto con i sindacati. Se c’è qualche presidente che non va si sostituisce, sia chiaro. Le scelte dei presidenti sono responsabilità mia: come li nomino, li revoco. Uno può essere uno scienziato, ma l’azienda deve funzionare». 

La dura presa di posizione di Orlando arriva dopo gli screzi fra lo stesso Pagliaro e una bella fetta di dirigenti e dipendenti. Nei giorni scorsi, infatti, una settantina di dipendenti ha firmato una lettera di sfiducia nei suoi confronti, mentre il consiglio di amministrazione ha bocciato la sua proposta di avocare a sé alcune funzioni dirigenziali. Il presidente dell’Amg aveva illustrato al Consiglio comunale la carenza di figure professionali specifiche, anche in seno allo stesso Cda, ma l’aula, e in particolare le opposizioni, Pd e Forza Italia in testa, avevano rimproverato l’atteggiamento «troppo personalistico» di Pagliaro. «L’Amg è una partecipata e come tale deve rispondere al Consiglio comunale, cioè ai cittadini», aveva attaccato il capogruppo azzurro Giulio Tantillo

Ma non c’è solo l’Amg. Durante l’incontro al centro Arrupe, cui hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente Cesare Lapiana e diversi consiglieri comunali, non sono mancate le polemiche anche sulle altre aziende di Palazzo delle Aquile, soprattutto sui temi caldi come il tram o i rifiuti. Il sindaco ha cercato di rispondere punto su punto alle critiche del sindacato e ha promesso un incontro confederale il 7 gennaio per programmare il nuovo anno, mentre il 23 dicembre vedrà le sigle della Reset per discutere l’aumento del monte ore. L’azienda presieduta da Antonio Perniciaro ha compiuto un anno proprio oggi e da domani sarà una consortile a tutti gli effetti dopo l’ingresso in qualità di soci di Amat e Amg. «Questo – ha commentato Perniciaro – completa il percorso di coinvolgimento diretto di tutte le aziende del Comune di Palermo e rappresenta un nuovo inizio per sinergie e collaborazioni».

«Il nostro obiettivo – ha detto Orlando – era innanzitutto quello di mettere in sicurezza il bilancio, che a Palermo, a differenza di altre città, significa mettere in sicurezza la città, perché le società sono interamente partecipate dal Comune. E oggi non c’è una sola partecipata in crisi. Sono tutte in utile di bilancio. Non ce n’è una a rischio fallimento. E tutte hanno una dimensione progettuale». Molto dura la replica di Dionisio Giordano della Fit Cisl Ambiente: «Non è vero che la Rap è in equilibrio finanziario. Dietro quei 200mila euro di utile c’è qualcosa che non va. Di recente il Comune ha ritirato 5 milioni di euro sul contratto di servizio e quindi c’è una perdita effettiva di 2-3 milioni. La prospettiva per l’anno prossimo è un segno negativo di 16 milioni. Dei 128 milioni di tassa sui rifiuti, alla Rap non ne spettano neanche 100. La prospettiva economico-finanziaria del 2016 è terribile. È inutile parlare di progettualità, dobbiamo guardare la realtà. Marino (il presidente dell’azienda, nda) può fare anche i miracoli, ma se non arrivano i soldi non bastano. Fra l’altro il presidente ci ha comunicato che fra quattro o cinque mesi tornerà a fare altro nella sua vita».  

Che non siano tutte rose e fiori lo conferma anche la segretaria Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca: «Per ogni partecipata sono tanti i nodi da risolvere – ha sottolineato  -,  ognuna con le sue specificità. La riorganizzazione futura anche in un’unica società non può prescindere dalla soluzione dei problemi delle singole aziende, che sono tanti, spesso economici, e che ne mettono a rischio la sopravvivenza. La tutela di tutti i lavoratori è il nodo fondamentale, bisogna partire da quella per innescare una gestione industriale delle singole realtà che coniughi sviluppo, lavoro e servizi finalmente adeguati». 


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