Parco Villa Turrisi, tempi ancora lunghi E al Cassarà spunta intoppo di bilancio

Seppur a fatica, avanza a piccoli passi l’iter per l’istituzione del parco Villa Turrisi. Mercoledì si è svolta una riunione a Villa Trabia tra gli assessori al Verde Sergio Marino e all’Urbanistica Giuseppe Gini e l’omonima associazione che da più di quattro anni insegue il sogno di veder nascere un nuovo polmone verde a Palermo. La giunta Orlando ha inserito Villa Turrisi nel nuovo piano regolatore Palermo 2025 ma finora, malgrado l’impegno dei volontari che hanno anche promosso una raccolta firme (cui hanno aderito oltre cinquemila persone) e organizzato numerosi eventi a supporto del progetto, quella che è mancata è la concretezza.

All’incontro erano presenti alcune delle forze che in questi anni hanno lavorato al progetto, come il comitato AddioPizzo, Salvare Palermo, il comitato Bonafede-Russia e Italia Nostra. Ma nel tempo sono stati coinvolti anche Wwf, Fai, Legambiente, Lipu, il coordinamento Palermo Ciclabile Fiab, Libera Palermo, Liberi Professionisti, il movimento Difesa del cittadino, il Forum delle associazioni, Masci, Agesci, l’Arcigay, Guerrilla Gardening e l’Associazione dei vigili del fuoco in congedo. Una miriade di enti con un’unica meta finale: un parco da 25 ettari, il più esteso del capoluogo dopo la Favorita, grande quattro volte il Foro Italico, tre volte Parco Uditore e un po’ più grande del derelitto parco Cassarà. Il perimetro si estenderà a cavallo di via Leonardo da Vinci tra le vie Casalini, Bonafede, Piazza Russia, Mammana, Beato Angelico, a ovest, e l’area compresa tra le vie da Vinci, Ruggeri, De Grossis, Evangelista Di Blasi e Politi.

«L’assessore Marino – riferisce l’associazione – ci ha confermato che stanno ultimando i sopralluoghi sul tracciato ferroviario e che entro la fine del mese sarà bandito il concorso di progettazione per la greenway che collegherà Palermo e Monreale. I fondi per la realizzazione del progetto sono stati reperiti grazie al Patto per il Sud». «A breve faremo una riunione sulla greenway con l’ufficio Patrimonio, anche per rintracciare eventuali manufatti abusivi», conferma l’assessore a Meridionews. Il percorso ciclabile sarà ricavato lungo l’ex tracciato ferroviario Palermo-Camporeale e gli argini dei canali Borsellino e Passo di Rigano.

Anche per l’intero progetto del parco, secondo quanto l’assessore Gini avrebbe riferito agli ambientalisti, si profila la necessità di procedere con un concorso di progettazione. «Il progetto è necessario – spiegano – per poi trovare i relativi finanziamenti. Probabilmente sarà anche nominato un referente che segua le vicende del parco (il rup per la greenway invece c’è già) e che possa coinvolgere i diversi settori dell’amministrazione comunale». I tempi si sono allungati, insomma, anche per quella che secondo l’associazione è stata una mancanza di coordinamento tra gli uffici. Per questo «Marino e Gini chiederanno a breve un incontro con gli altri assessori e il sindaco». La speranza è che per la prossima festa del parco a metà maggio una parte del vecchio tracciato ferroviario – quella che collega via da Vinci con via Di Blasi – possa essere aperta al pubblico.

A proposito del Cassarà: ad aprile festeggerà – si fa per dire – tre anni dal sequestro e ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. Due settimane fa la Procura ha rinviato a giudizio dodici fra imprenditori, dipendenti e dirigenti comunali per falso, omissione e disastro ambientale. A più riprese l’amministrazione aveva annunciato il bando per la caratterizzazione dei rifiuti pericolosi ma della gara non si è ancora vista traccia. Eppure una nota di Palazzo delle Aquile del 27 gennaio stabiliva come deadline «la fine di febbraio». 

La caratterizzazione dei rifiuti è indispensabile per rendere possibile, usando proprio le parole dell’amministrazione, «la pianificazione degli interventi di rimozione e bonifica nelle tre aree sottoposte a sequestro dalla magistratura (la rossa lato via Basile, la verde lato corso Pisani e la gialla, che fa da cuscinetto fra le due, ndr) e, quindi, la progressiva riapertura alla fruizione pubblica in condizioni di sicurezza e salubrità». La risposta dell’assessore Marino su questo punto non induce all’ottimismo: «Le somme per la gara sono a bilancio ma non sono ancora disponibili perché il bilancio non è stato approvato. Lunedì ho un incontro con la Ragioneria per studiare una variazione di bilancio e sbloccare la situazione». 


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