Salvatore Caltagirone è commissario straordinario del Parco delle Madonie da due giorni. Ha 57 anni ed è capo della segreteria particolare dell’assessore regionale al territorio ed ambiente Toto Cordaro. La nomina di un nuovo commissario si è resa necessaria poiché l’ex assessore Croce aveva attivato il provvedimento di revoca del precedente per carenza dei requisiti di nomina. Caltagirone è incaricato di restare al suo posto fino all’arrivo del nuovo presidente del Parco. Le sue prime parole dopo la nomina dichiaravano l’entusiasmo per il nuovo incarico e idee subito chiare sugli obiettiviche non possono prescindere dalla collaborazione con tutti i soggetti legittimati. da questi arrivano già le prime richieste di intervento e la richiesta di tornare a gestire in forma autonoma risorse e bisogni del territorio.
Ma qual è lo stato d’arte del Parco delle Madonie e da quali condizioni riparte? Secondo Caltagirone è ancora presto per avere un preciso punto della situazione. Nel primo giorno d’insediamento ha avuto modo di incontrare i dirigenti dell’Ente con i quali ha condiviso la propria voglia di lavorare: parola chiave rilancio del dell’intero comprensorio. Nella nota inviata ai 15 sindaci dei Comuni che insistono nella zona del Parco delle Madonie, oltre al proprio saluto, ha manifestato la sua intenzione di avvalersi della collaborazione di ciascun membro «per dare un nuovo impulso al Parco delle Madonie».
Se il punto da cui ricominciare è la collaborazione, esplicite devono anche essere le mete verso cui andare, per questo «gli obiettivi – ha dichiarato – dopo avere fatto la ricognizione degli atti precedentemente approvati, così come recita il decreto di nomina, sono quelli di fare da tramite nei confronti dello stesso Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, del quale sono il Capo della sua Segreteria Particolare e dell’Assessore Regionale al Bilancio Gaetano Armao per evidenziare eventuali carenze o difficoltà di qualsiasi natura e sollecitarne l’attenzione con atti concreti». Conclude poi annunciando la visita alla sede dell’Ente dell’assessore Toto Cordaro, a testimonianza del suo interesse e della sua vicinanza verso un comprensorio patrimonio della Sicilia.
In risposta, alcuni sindaci dei Comuni dell’Ente Parco, hanno subito messo su piatto i temi portante di sua pertinenza: «Suidi e rilancio del turismo», dichiara perentorio Francesco Calderaro, sindaco di Castellana Sicula. Un appello alla Regione arriva invece da Mario Cicero, sindaco di Castelbuono: «A Caltagirone vanno i migliori auguri di buon lavoro, ma bisogna capire cosa la Regione ha intenzione di fare con i Parchi, ai quali non si riesce dare stabilità con i continui cambi al vertice. Si interrompa questa cultura dei commissari, che è stata tipica del governo Crocetta, e diamo agli Enti dei consigli di amministrazione e degli esecutivi». Poi aggiunge: «Il sistema Parco deve tornare a essere democratico attraverso i rappresentanti sindaci, aperta dunque al confronto con il territorio». Un gruppo di lavoro sulla normativa dei parchi è stato infatti istituito dal sindaco di Castelbuono per occuparsi di sperimentazione e governance: una ipotesi, secondo Cicero, sarebbe proprio la votazione da parte dei sindaci per ottenere la presidenza del Parco e la gestione delle risorse.
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