Nella riunione svolta ieri gli uffici retti da Toto Cordaro hanno accolto le osservazioni presentate contro il parere negativo del Consiglio regionale sul possibile impatto dell'iniziativa. «Abbiamo agito rispettando il regolamento», afferma il presidente
Parco dell’Etna, dietrofront della Regione su bus elettrici Caputo: «L’assessorato ha legittimato l’autorizzazione»
«L’assessorato ha riconsiderato la posizione che aveva espresso e ha legittimato l’autorizzazione che abbiamo rilasciato ai Comuni di Bronte e Maletto, rispettando il regolamento». Con queste parole, il presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo commenta l’ultima decisione da parte dell’assessorato Territorio e Ambiente di rilegittimare l’autorizzazione che permetterà a Bronte e Maletto di istituire dei percorsi turistici sul lato Ovest dell’Etna, a Piana dei Grilli e Sciara di Roccazzo Bandiera, territori di competenza dei due Comuni. Secondo quanto previsto, nelle aree in questione potranno essere trasportati giornalmente fino a 100 turisti attraverso dei bus navetta ecocompatibili.
Il progetto ha visto il parere positivo del Parco, che a ottobre aveva dato una prima autorizzazione. La decisione non era stata condivisa dalle associazioni ambientaliste che avevano fatto notare come quella interessata era considerata una zona A – con un alto insediamento naturalistico – e che quindi un eventuale passaggio dei mezzi avrebbe potuto disturbare gli ecosistemi presenti. Le sigle ambientaliste si erano rivolte anche al Tribunale amministravo, mentre a dicembre, sempre sulla scorta delle associazioni e di un’interrogazione della deputata regionale del M5s Gianina Ciancio, era arrivato il parere contrario dei componenti del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale. Il 28 dicembre, infatti, è stato chiesto all’assessorato di ritirare l’autorizzazione in autotutela. Ieri, dopo una riunione con i sindaci di Bronte e Maletto Pino Firrarello e Giuseppe De Luca, l’assessorato retto da Toto Cordaro ha rilegittimato la decisione concessa precedentemente. All’incontro di oggi era presente anche Caputo. «La richiesta di ritiro dell’autorizzazione è arrivata solo il 20 gennaio – sottolinea il presidente del Parco dell’Etna – Abbiamo fatto osservare che oggi quelle piste sono attraversate da oltre 50 veicoli. Quei percorsi possono essere attraversati soltanto da mezzi autorizzati per videosorveglianza dai forestali e Protezione civile. In questo caso si tratterebbe di due autobus in più, per altro a basso impatto, di cui potrebbero usufruire anche il personale della protezione civile e dei forestali, gli unici al momento autorizzati a percorrerle».
Secondo Caputo, la scelta di portare soltanto due autobus al posto dei tanti mezzi motorizzati sarebbe una soluzione sostenibile. «Sfido le associazioni e la politica a dire che la nostra non sia una posizione ambientalista», aggiunge. I Comuni e il Parco, per rivendicare le proprie posizioni, hanno sottolineato i punti tracciati dal regolamento del Parco dell’Etna attuato nel 2003. «Questo sostiene il divieto di transito a veicoli a motore non autorizzati nelle aree A e B – prosegue – I bus sarebbero autorizzati dal Parco e dal Comitato tecnico scientifico a cui allora è stato posto il regolamento. Per altro – conclude Caputo – la sospensiva dell’autorizzazione chiesta dalle associazioni ambientaliste è stata ritirata». Adesso, mentre gli enti interessati rivendicano la bontà dell’iniziativa, spetta ai Comuni di Bronte e Maletto dare in affidamento i lavori per allestire i siti turistici.