Un appello del sindaco di Aci Castello Filippo Drago alla commissione Giustizia di Montecitorio. Affinché riprenda da un cassetto una proposta del 2013, firmata da Basilio Catanoso, che prevede pene più severe per gli irregolari. «Sanzioni pecuniarie a persone che risultano nullatenenti non serve a nulla», dice
Parcheggiatori abusivi, il caso alla Camera «Le multe non bastano, vadano in carcere»
Modificare il codice della strada, affinché si puniscano i parcheggiatori abusivi con il carcere e non più soltanto con sanzioni pecuniarie. È questo l’appello lanciato dal sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, con una nota inviata alla commissione Giustizia della Camera dei deputati. Quello del primo cittadino castellese, però, non è stato un gesto simbolico. Bensì una richiesta formale affinché la commissione decida di discutere una proposta di legge sull’argomento firmata dall’onorevole Basilio Catanoso (Forza Italia). La proposta, infatti, dopo essere stata presentata in aula il 19 novembre 2013 a oggi non ha trovato spazio negli ordini del giorno dell’organo di discussione preliminare.
«Si tratta di un problema che riguarda tantissimi comuni del Meridione e oramai anche delle altre regioni italiane – dichiara Drago a MeridioNews -. Modificare il codice della strada nella parte che tratta l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore è fondamentale per poter affermare la legalità, altrimenti ogni tentativo rimane vano». Tra i punti deboli dell’attuale normativa, infatti, secondo Drago c’è la possibilità di perseguire il reato soltanto tramite sanzioni pecuniarie che però, nella stragrande maggioranza dei casi, rimangono atti simbolici: «Fare multe a persone che il più delle volte risultano nullatenenti – continua il sindaco – significa annullare qualsiasi potere deterrente. E infatti succede spesso che pochi giorni dopo l’intervento delle forze di polizia i parcheggiatori ritornino negli stessi luoghi a esercitare un servizio abusivo, che crea diverse difficoltà all’utenza». Per Drago, allo stato attuale i cittadini si sentono poco incoraggiati a denunciare quelli che, a conti fatti, si rivelano essere dei veri e propri estorsori: «Diventa difficile aspettarsi una ferma presa di posizione da parte degli automobilisti se sanno che pochi giorni dopo aver denunciato potrebbero ritrovarsi la stessa persona ad attenderli».
Come se non bastasse, i problemi riguardano anche gli equilibri finanziari dei Comuni: «La legge prevede l’inserimento delle multe non riscosse tra i residui attivi in bilancio – spiega il primo cittadino castellese – con possibili conseguenze economiche, in tempi in cui gli enti locali fanno già fatica per più motivi». A tal proposito, il sindaco di Aci Castello smentisce le voci che vorrebbero la polizia municipale poco propensa a multare i parcheggiatori: «Non è vero – replica Drago -. Nel nostro Comune i vigili hanno fatto decine di verbali, che però nel momento in cui non vengono pagati servono a poco o nulla».
Riguardo ai tempi che bisognerà ancora attendere prima che la proposta di legge venga discussa in Parlamento e in merito alla possibilità che la lentezza possa essere determinata dal poco interesse nei confronti di un problema che non interessa l’intera nazione, l’onorevole Basilio Catanoso non le manda a dire: «Non so se questa proposta interessi in pochi – dichiara il deputato di Forza Italia -. Certo è che anche in Sicilia non ha coinvolto molti, visto che sono stato l’unico parlamentare del territorio a sottoscriverla». A influire per Catanoso potrebbe essere anche un problema di natura culturale: «Questo governo di sinistra quasi difende l’esercizio di queste pratiche illegali, come fossero comprensibili forme di autosussitenza. Il Pd – conclude l’onorevole dovrebbe pensare a creare posti di lavoro, invece di proteggere chi commette dei reati».