Una toccante rappresentazione suddivisa in cinque brevi scene che rappresentano alcuni dei momenti salienti della vita di Nitti uomo e politico
‘Paradossi nelle vicende della mia vita’: l’Italia di Francesco Saverio Nitti
Un sabato sera all’insegna della storia e del ricordo quello dedicato dalla Provincia Regionale di Catania, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presentazione di uno spettacolo multimediale dedicato a Francesco Saverio Nitti: Paradossi nelle vicende della mia vita.
Che Nitti fosse uno studioso e politico di fama internazionale , Ministro di Agricoltura, industria e commercio del Governo Giolitti, e ancora Ministro del Tesoro nel 1917-1918 e Presidente del Consiglio nel 1919-1920, è probabilmente noto a tutti, ma quanti possono davvero affermare di conoscere la vera storia, l’animo di un uomo che fu sostenitore instancabile della ricchezza e del potenziale del Mezzogiorno, promotere della pace e di una visione europeista della politica, nonché avversario dichiarato del Fascismo al punto di dover passare molti anni in esilio?
Lo Spettacolo, presentato Sabato 5 Novembre alle Ciminiere di Catania, riesce a dare un volto umano oltre che politico al personaggio di Francesco Saverio Nitti, grazie alla libera rielaborazione di opere e carteggi dello stesso Nitti, di Giustino Fortunato e Gabriele D’Annunzio, con l’ausilio di immagini di repertaorio tratte dalla Settimana Incom Istituto Luce ed elaborate da Opera Prima.
Una toccante rappresentazione suddivisa in cinque brevi scene che rappresentano alcuni dei momenti salienti della vita di Nitti uomo e politico: il momento della sua elezione a Ministro dell’Agricoltura è rappresentato nella Scena Prima e ci mostra , tramite un dialogo con il Senatore Giustino Fortunato ( interpretato dall’attore Raffaele Castia) la grande competenza tecnico-scientifica dei problemi del territorio meridionale di Nitti ( Gennaro Tritto); La Scena Seconda vede Nitti alle prese con le difficoltà di attuazione del suo Programma di elettrificazione del Mezzogiorno della Società meridionale di elettricità, problemi dei quali discute con l’amministratore delegato del progetto, Maurizio Capuano ( Nino D’Agata); Nella Scena Terza Nitti inconta Gabriele D’Annunzio che rappresenta per lui quasi il contraltare della propria vicenda esistenziale e politica; La Scena Quarta tocca uno dei tasti più dolorosi della vita di Nitti, il suo esilio in Germania come internato civile nel 1944: lontano dalla famiglia, che soffre gli stenti della guerra a Parigi, Nitti ricorda con amarezza e stupore il suo impegno in sede internazionale in difesa della Germania al termine della Prima Guerra Mondiale, impegno infine ripagato con la prigionia.
In un crescendo emozionale lo spettacolo si conclude con la Scena Quinta, un’accorata e intima lettera privata che Francesco Saverio dedica alla moglie Antonia Persico, morta da poco, esponendo il suo animo di uomo, marito e padre.
Dopo tanto impegno profuso negli anni in cui agì direttamente al Governo italiano, ma anche nel tormentato perido dell’esilio a Zurigo e poi a Parigi, la vita di Nitti si concluse con la delusione di non aver più rivestito un ruolo di rilievo nella polica italiana. Morì, infatti, nel 1953, Consigliere Comunale della città di Roma in rappresentanza del blocco popolare.
Una rappresentazione teatrale ben strutturata e ricca di interessanti spunti di riflessione. Un ringraziamento va’ dunque, ai curatori dello spettacolo, Fabrizio Barca, Leandra D’Antone , Giampiero Francese e Maria Teresa Imbriani.