Pantelleria, il traghetto di linea cambia orario di partenza ma non avverte i passeggeri

I nostri lettori conoscono Stefano Vaccara, un bravissimo giornalista che lavora a New York e che scrive per noi. Stefano è siciliano e, quest’anno, è tornato in Sicilia in vacanza con la sua famiglia. Si è recato a Pantelleria è ha conosciuto di presenza lo stato di precarietà del sistema del trasporti tra le isole e la Sicilia. Questa è la sua avventura.  

Martedí 14 agosto, ore 10:30, porto di Pantelleria. Siamo arrivati un po’ prima dell’imbarco per la nave della Siremar in partenza alle 12,00 per Trapani. Avevamo comprato il biglietto il giorno prima, 136 euro per una famiglia di quattro persone. L’arrivo a Trapani è previsto per le 18:00, giusto in tempo per arrivare alla festa di Ferragosto organizzata da mia sorella. (a sinistra, foto tratta da dinofracchia.photoshelter.com)

Appena arrivati al porto notiamo che la nave che sarebbe dovuta arrivare la mattina all’alba da Trapani non è sul molo come il giorno prima. Così, prima di andare in giro per i negozietti di Pantelleria in attesa dell’imbarco, torno nella biglietteria Siremar per cercare di capire come mai la nave non si vede nel porto.

“Deve arrivare da Trapani, partirà alle 19:30 invece che a mezzogiorno”, mi rispondono. Come? Non è partita ieri notte da Trapani? Un’avaria? Mare mosso? Nessuna risposta dall’altra parte. Ci dicono solo che si partirà alle 19:30 per un biglietto acquistato solo il giorno prima con la partenza per le 12:00.

Altri turisti arrivano, sono stranieri, molto seccati apprendono la notizia dell’assurdo ritardo, che ci farebbe arrivare a Trapani di notte invece che nel pomeriggio. I turisti si lamentano un po’ e se vanno sconsolati. Io no, insisto, voglio sapere i motivi: chiedo come mai la nave non è arrivata prima da Trapani. Continuo a chiedere.

A questo punto, l’impiegato dell’agenzia che cura la biglietteria per la Siremar non resiste e confessa: “La nave è arrivata regolarmente questa mattina, ma poi è ripartita prima, per Trapani. Tornerà entro stasera…”.

Come è ripartita prima? E i passeggeri a cui avevate venduto i biglietti per le 12? Non li avete aspettati? Si lascia così la gente? E perché, poi?

Ecco l’altra confessione, quasi sussurrata… “Chissà, magari un altro carico da Trapani…”.

Come? E si lasciano a terra i passeggeri che dovevano partire alle 12,00?

Un altro passeggero che ascoltava la conversazione grida con rabbia: “Peggio che in Burundi”. Peggio? Sono sicuro che in Burundi ci saranno anche ritardi, ma non lasciano di proposito a terra passeggeri ai quali hanno da poco venduti i biglietti. Ora capisco che significa il nome Siremar. Sire e Mar, il Sovrano del Mare, di fronte al quale non si ha diritti e tutti si devono prostare e sperare: solo quando il Sire vorrà per mar si andrà.

Pretendo il rimborso del biglietto. Spendo di più, ma arrivo a Trapani in tempo in aereo. Rassegnato, penso a come il turismo in Sicilia venga mortificato e messo in pericolo da certi pirati.

Stefano Vaccara

Caro Stefano,

questo giornale segue dai primi di luglio scorso le cronache disperate e disperanti dei trasporti tra la Sicilia e le isole. Proprio due giorni fa abbiamo pubblicato un articolo con un titolo polemico, raccontando ai nostri lettori che le competenze du Pantelleria, le Egadi e Ustica passavano, di fatto, allo Stato.                                      (Nella foto uno scorcio di Pantelleria)

E così è, nei fatti. Del trasporto di rifiuti e merci pericolosi tra la Sicilia e queste isole si dovrebbe occupare ormai il Governo nazionale. L’attuale Governo regionale, in parte a causa della crisi finanziaria, in parte perché inadeguato, ha di fatto abbandonato queste isole.

Noi pensavamo che i problemi riguardassero solo il trasporto di rifiuti e delle merci pericolose: gasolio, benzina, bombole di gas per cucina e bombole di ossigeno. Invece scopriamo amaramente che i problemi riguardano anche i passeggeri.

Ieri il Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha attaccato duramente la ex Siremar (perché adesso si chiama ‘Compagnia delle Isole’), che sta creando disagi alle isole Pelagie (fino a ieri la nave non arrivava a Linosa: oggi non sapiamo quello che è successo). Oggi riceviamo la tua denuncia.

Da quando siamo in rete non abbiamo fatto altro che denunciare le inadempienze e l’inadeguatezza di questo Governo regionale. Quanto alla ex Siremar, quello che è avvenuto ha dell’incredibile. E’ stata privatizzata con una discussa fidejussione della Regione. Per fare che cosa non si capisce,visto che non riesce nemmeno a garantite un corretto trasporto dei passeggeri.

Che dirti? Che anche noi siamo amareggiati per come vengono trattati gli abitanti delle isole siciliane e i turisti. Tu lavori per i giornali americani. E sei in contatto con le più importanti associazioni di italiani che vivono negli Stati Uniti. Quando metterai piede a New York racconta la tua avventura così come l’hai raccontata a noi. E’ l’unica arma che abbiamo per liberarci e per liberare la Sicilia da questi politici incapaci.

Pensa – e questo l’abbiamo già scritto – che i soldi per risolvere i problemi delle isole minori non mancavano. Ma il Governo regionale, pur di ‘chiudere’ alcune operazioni – poi regolarmente fallite – ha incasinato la vita a residenti di questi luoghi e ai turisti.

Pantelleria è abbandonata. Nei giorni scorsi c’è stata una protesta popolare. Giorgio Armani, il grande stilista italiano che villeggia nell’isola, ha regalato a Pantelleria una Tac. Che è stata portata a Trapani. Una cosa incredibile. Sfascio totale.

Purtroppo la Sicilia è finita in mano a gente senza scrupoli. E il guaio è che, gli stessi personaggi che, in questi quattro anni hanno prodotto danni enormi si stanno riproponendo come il ‘nuovo’.

Il Pd, che in questi anni ha ‘sgovernato’ la Sicilia appoggiando il Governo di Raffaele Lombardo, adesso presenta Rosario Crocetta, spacciandolo come una ‘novità’. Speriamo che i siciliani capiscano il raggiro.

g.a.   

 

Emergenza Pantelleria, don Cipri: “L’unica speranza è il governo nazionale”


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