Da quando si sono incontrati, i due membri della band hanno collezionato tre album e almeno cinquecento concerti. Hanno anche calcato palchi importanti, senza dimenticare mai le proprie radici
Pan Del Diavolo, dai banchi di scuola agli States «I primi dischi me li ha dati il bidello del Meli»
Il Pan Del Diavolo è una band nata nel 2006 e da allora a oggi ha portato in alto su un palmo di una mano ben aperta – e su ogni palco in giro per il mondo – il nome della città di Palermo. Folk, rock, l’energico duo è formato da Alessandro Alosi (chitarra, grancassa, voce) e Gianluca Bartolo (chitarra, voce).
Questa storia però inizia molto prima, durante gli anni trascorsi al liceo ed è così che Alessandro ce ne parla: «A proposito di musica e punk nella mia scuola, il liceo Meli…io devo molto della mia prima formazione musicale al bidello del secondo piano e vi spiego perché: conoscevo poco più che il rock di Mtv e una mattina a scuola mi disse: «ma lo sai che assomigli a Mick Jones?» Non sapevo si trattasse del chitarrista dei Clash. Dall’indomani a scuola mi iniziò a portare molti dischi da Jon Spencer blues explosion ai Clash e molti altri».
Qualche classe accanto «c’era anche Carlo Prestia ora vive a Londra e suona con i Tangerines sempre garage rock, poi chiaramente anche Gianluca Bartolo con cui condividiamo Il Pan del Diavolo e che è anche un amante dello stoner rock. Non sto parlando ancora di un sacco di musicisti ma ti posso dire che c’è stato del rock in quella scuola, un buon inizio no?».
Nel 2008 la band vince il concorso Italia Wave Sicilia, suona all’Ypsigrock Festival di Castelbuono e al Pollino festival in apertura ai Gogol Bordello. Nel settembre dello stesso anno registrano al Cave studio di Catania la prima uscita discografica, ossia Il Pan del Diavolo Ep pubblicato poi da 800A, nota etichetta palermitana.
Nel 2009 compiono un tour di più di ottanta date, prosegue Alessandro: «Vivere di musica è molto difficile, è come restare in equilibro su una nave in mezzo alla tempesta. Cerchiamo pragmaticamente di fare crescere il nostro lavoro passo dopo passo come molti oggi e lo abbiamo sempre fatto sin dalle prime esperienze sin dai primi palchi, seppur importanti, perché molti erano importanti già all’inizio. Adesso abbiamo già in testa un nuovo album e c’è molta energia creativa in circolo».
Il 15 gennaio 2010 esce il disco d’esordio Sono all’Osso per La Tempesta Dischi, etichetta che, all’interno del vastissimo panorama indie italiano, sin dai primi momenti è sempre riuscita ad emergere rispetto ad altre realtà discografiche per qualità, per il progetto indipendente e lo spirito di collaborazione tra gli addetti ai lavori e gli artisti coinvolti e prodotti quasi fosse un collettivo più che una ‘label’. Nel 2011 la compagine palermitana realizza un tour a formazione allargata con i Criminal Jokers e il 3 aprile 2012 pubblica il secondo album Piombo Polvere e Carbone (Tempesta dischi) in cui all’immediatezza dell’esordio si aggiunge una forte componente psycho oltre che una grande correlazione con il rock tradizionale americano che spolvera gli strumenti avvolti ancora da toni country e prettamente folk ormai marchio di fabbrica del duo. Il disco viene arrangiato e suonato insieme con Antonio Gramentieri e Diego Sapignoli, musicisti che seguiranno Il Pan Del Diavolo durante parecchie date nello stesso anno.
Racconta Alessandro: «Tanti volti, tanti amici e colleghi musicisti per una strada che conta, più o meno 500 concerti ormai. Gli aneddoti non mancano e uno dei nostri classici è quello dell’agente ‘visti’ per l’ingresso negli Stati Uniti che ci mette alla prova con la domanda ”conoscete Pete Seeger?” dandoci così il suo benvenuto negli States». Nel 2013, infatti, partecipano al festival South By SouthWest di Austin (Texas) con due showcase ufficiali e rispettivamente, il 13 marzo al BD Riley’s e il 15 marzo allo Stephen F’s Bar.
Particolari e controversi i loro testi che, ad ogni modo, tentano di raccontare la vita di tutti i giorni, pizzicando le stravaganze giovanili e descrivendo il lato creativo della musica e della scrittura inserita in un contesto sociale attuale, anno dopo anno. Spiega Alessandro: «Da una parte si tratta di una scrittura a strati, più scrivo , più passano gli anni e più cerco di andare a fondo per trovare le parole che secondo me facciano vibrare l’emozione dentro la canzone. Dall’altra i testi hanno anche una componente improvvisa e impulsiva. Un momento prima la canzone non c’è e poi all’improvviso è lì davanti a te».
Il 3 giugno del 2014 è la data d’uscita del terzo album FolkRockaBoom. Registrato al Duna studio, mixato in Arizona da Craig Schumacher è stato prodotto dalla band in collaborazione con Antonio Gramentieri (Sacri Cuori).
Tornano i toni tradizionali, i brani si svuotano delle spinte elettriche estremamente cariche presenti nel precedente lavoro, riemerge una musicalità tipica del cantautorato italiano a noi caro e tipico del miglior Rino Gaetano, spesso accostato dagli opinionisti e dai giornalisti per spiegare il genere suonato da Il Pan Del Diavolo e per dare una dritta sul timbro vocale di Alessandro che conclude: «Mi sono sempre piaciuti molto i front man capaci di interpretare le loro canzoni sia in acustico che in elettrico con una certa impronta e con una grinta primitiva per dire alla Joe Strummer o Lux Interior. Oltre il rock però, fra i riferimenti musicali c’è la musica italiana chiaramente, alcuni artisti guida da cui sono partito e che ritrovo spesso nel mio percorso, come Rino Gaetano».