Palma di Montechiaro, in tre per la poltrona di sindaco Tra stop a demolizioni e introduzione di nuove piante

In tre, a Palma di Montechiaro, si contendono la poltrona di sindaco. Qui si vota con due anni di anticipo, considerato che il primo cittadino in carica, Pasquale Amato, sostenuto da una maggioranza di centrosinistra, nello scorso gennaio si è dimesso, di fatto aprendo la strada ad elezioni anticipate.

A presentarsi agli elettori sono Rosario Bellanti, architetto che alle amministrative precedenti aveva già provato la corsa a sindaco, ma al ballottaggio era stato sconfitto da Amato per una manciata di voti; Stefano Castellino, docente che in passato ha fatto anche l’assessore provinciale. Castellino è sostenuto da liste civiche, Bellanti anche dall’Udc. Il terzo candidato è Martino Falsone del Movimento Cinque Stelle, che per la prima volta si candida alla guida della città. La campagna elettorale, ormai alle battute conclusive, è stata tranquilla, senza colpi bassi. Piuttosto c’è stato un rispetto reciproco tra i candidati a sindaco e quelli a consiglieri comunali.

Per Castellino massima attenzione deve essere riservata all’agricoltura. «È essenziale – dice – proporre prodotti di eccellenza e di nicchia, e convincere i produttori circa l’istituzione di una filiera agroalimentare che coinvolga direttamente il consumatore finale». A proposito delle demolizioni degli immobili abusivi, in virtù di un protocollo di intesa firmato dall’ex sindaco con la Procura della Repubblica di Agrigento, e che riguarda ben 900 edifici, secondo Castellino «la nostra coalizione intende coinvolgere il prossimo consiglio comunale al fine di interrompere l’iter procedurale delle demolizioni. Sulla scorta di quanto previsto dalla legge, il sindaco può concedere il diritto di abitazione nella casa abusiva se si tratta della dimora abituale a principale dell’autore dell’abuso».

A proposito del turismo, secondo Rosario Bellanti «è necessario riqualificare Marina di Palma (frazione balneare della città del Gattopardo) e realizzare un porticciolo ad uso locale, mentre per l’agricoltura pensiamo alla coltivazione di nuove piante, come la Paulonia, molto richiesta per costruire abitazioni. Non tralascio comunque – aggiunge Bellanti – gli attuali problemi come la cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti, il costo eccessivo dell’acqua e dei rifiuti, un impianto d’illuminazione pubblica che non c’è più, naturalmente gli agricoltori, gli imprenditori e gli operatori turistici abbandonati dalla politica». Tra le ipotesi progettuali di Bellanti, per risolvere il drammatico problema dei rifiuti, c’è quella di «costruire uno o più rigassificatori, attingendo ai fondi europei che, insieme alla raccolta differenziata, ci consentirebbe di ridurre di almeno il 50 per cento il costo del servizio».

Martino Falsone guarda al turismo e propone il progetto Palma city sharing, che prevede «il censimento e l’indicizzazione di tutte le imprese che operano nel settore; la realizzazione di una piattaforma informatica per la gestione dei flussi; il calendario degli eventi per stagione; la promozione del brand». Secondo Falsone «il Comune deve essere la casa di tutti i palmesi. Una casa sempre aperta alle richieste dei cittadina, ma dove tutto deve essere trasparente. Gli strumenti che abbiamo a disposizione per affrontare quello che ci aspetta – aggiunge Falsone – sono le risorse umane, l’entusiasmo dei giovani, lo spirito di sacrificio, l’altruismo e la caparbietà delle donne». 


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