Il patron, che ha parlato in ritiro a Sappada, si affida all'esperienza del dirigente romagnolo in vista della prossima stagione. In arrivo il portiere Brignoli, in attacco continua il pressing su Puscas. Confermata l'intenzione di vendere: «Sto cedendo la società ma voglio farlo con un organico forte»
Palermo, Zamparini promuove il ds Foschi «Se c’era lui l’anno scorso saremmo in A»
Mercato, valutazioni tecniche, prospettive e futuro della società. Dal ritiro di Sappada, Maurizio Zamparini attiva la modalità ‘panoramica’ per immortalare le varie sfaccettature dell’attualità rosanero. Particolarmente caldo il fronte mercato, sia in entrata che in uscita: «Ho la fortuna di avere uno degli uomini migliori in questo settore, Rino Foschi – ha dichiarato il patron – uno che lavora quattordici ore al giorno e che, al di là delle sue capacità, è essenziale. Se nella scorsa stagione ci fosse stato lui assieme al suo staff adesso saremmo in serie A». Il direttore dell’area tecnica è in piena full-immersion: «Brignoli dovrebbe arrivare oggi – conferma Zamparini – Puscas e Di Carmine? Foschi sta lavorando. Rispetto a Di Carmine, buonissimo giocatore ma un po’ più avanti con l’età, Puscas è il futuro. Costa tre milioni e noi siamo disposti a spendere. In ogni caso, oltre a Puscas arriverà un altro attaccante».
A proposito di attaccanti, ancora in stand-by il futuro di Nestorovski: «Se nei prossimi giorni dovessimo ritrovarci in A è chiaro che non potremmo mandare via giocatori che per noi sarebbero importanti. Se restiamo in B, comunque, Nestorovski sarà ceduto. Abbiamo ricevuto quattro richieste: due dall’Inghilterra, una da una squadra italiana che si sta muovendo sotto traccia, e una dalla Turchia. Rajkovic e Struna – prosegue Zamparini – andranno via perché hanno ingaggi pesanti ma verranno sostituiti con difensori altrettanto forti. Magari meno esperti ma affidabili. Rispoli, inoltre, ha chiesto di essere ceduto e vedremo di accontentarlo ma se dovesse arrivare la serie A lo scenario cambierebbe». Serie A o serie B? Il Palermo è in attesa della sentenza del Tribunale Federale chiamato a pronunciarsi sul caso Parma: «La serie A è una speranza – ammette il numero uno del club di viale del Fante – anche se sono rimasto un po’ sconcertato dalle richieste della Procura Federale. Se viene accertato che il Parma ha fatto qualcosa che non andava fatto è giusto che al club emiliano vengano tolti i tre punti relativi alla gara contro lo Spezia. Altrimenti dicano che non c’è niente. In ogni caso, la responsabilità del Parma in merito ai messaggi di Calaiò non è oggettiva ma diretta. Se credo realmente nella serie A? Se fosse una giustizia sportiva che funziona sì, se è una scelta politica no».
Serie A o B, ovviamente, farebbe una grossa differenza per il Palermo. E in sede di campagna acquisti, a seconda della categoria, il modus operandi di Foschi sarebbe diverso: «Con la serie A dovremmo prendere quattro elementi che facciano la differenza – ammette il patron rosanero – ma in questo momento, in B, Foschi sta comunque lavorando per allestire una squadra competitiva. Un gruppo che ambisca alla massima serie e non alla salvezza. Ripartiremo da una squadra composta da diversi giovani, che hanno entusiasmo ma anche qualità». Ancora vivo il rammarico per l’epilogo della passata stagione: «Abbiamo buttato via un campionato in maniera assurda ma ce lo hanno fatto anche gettare via perché io non sono un uomo del Palazzo e questo si paga. Basta vedere le due partite a Parma e a Frosinone. Il Palermo è stato osteggiato. Mi piacerebbe incontrare di nuovo il Frosinone ma senza rancore. Noi abbiamo una filosofia diversa da quella della società frusinate. E lo dimostra, ad esempio, il fatto che adesso avremmo 15 milioni in più (il riferimento è al vantaggio legato al paracadute, ndr) se due anni fa non avessimo vinto all’ultima giornata contro l’Empoli. E invece abbiamo vinto quella partita (i rosa era già retrocessi, ndr) dimostrando sportività».
Zamparini ostenta sicurezza anche quando si sofferma sullo stato di salute della società dal punto di vista amministrativo: «È una delle migliori qualità in tutta la B e forse anche in A. A differenza dei calcoli fatti dal consulente della Procura, io stimo il valore del nostro staff intorno ai 50 milioni, 70-80 se fossimo in A. Ma questo non conta. Conta il fatto che abbiamo un ottimo bilancio e stiamo anche facendo cassa come dimostrano i 15 milioni derivati dalle cessioni di due giocatori (La Gumina e Coronado, ndr). Giammarva, inoltre, ha già mandato alla Covisoc il budget dell’anno prossimo. Siamo in attivo sia per quanto riguarda la liquidità che in termini di bilancio. Novità sul futuro societario? Sto cedendo la società. Foschi si mette a piangere se vado via ma devo farlo. Ma voglio cedere con una squadra forte ed un organico che sia all’altezza. Ci sono tre-quattro cordate con cui sono in contatto ma molti si spaventano nel momento in cui sentono che c’è un’istanza di fallimento presentata dalla Procura e poi, superato questo scoglio, che al Palermo sono stati sequestrati i soldi. Chi entra – conclude Zamparini – dovrebbe mettere per il Palermo 30 milioni cash per costruire una squadra forte, 20 in più per ambire alle coppe e, contestualmente, dovrebbe avere le garanzie bancarie, che noi non abbiamo, per investire anche su stadio e centro sportivo».