Palermo, cavallo si accascia al suolo e i vetturini minacciano chi riprende la scena

Paura nella zona dei Quattro Canti a Palermo. Un cavallo che stava trainando una carrozza è scivolato e si è accasciato al suolo. L’episodio è stato ripreso da turisti, passanti e commercianti che sarebbero stati minacciati dai vetturini che avrebbero preteso la cancellazione di quei video. Nelle immagini si vedono alcune persone, fra cui anche dei vetturini, intenti a tagliare le briglie per liberare l’animale steso sull’asfalto. Dopo alcuni minuti, si è riusciti anche a fare rimettere in piedi l’animale.

Momenti concitati durante i quali alcuni vetturini si sarebbero avvicinati a una donna che stava riprendendo la scena intimandole di cancellare le immagini. La signora intimorita sarebbe stata costretta anche a rifugiarsi all’interno di una attività commerciale della zona. Dall’assessorato comunale al Benessere animale fanno sapere che «è stato chiesto l’intervento agli agenti della polizia municipale» e che «è stata inviata all’Asp una nota ufficiale in cui vengono richiesti dei controlli in tutte le stalle, già conosciute dall’autorità sanitaria e in cui i vetturini tengono i cavalli utilizzati per queste attività».


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo