Il confronto tra comune e i gestori di 70 locali notturni a palermo arriverà davanti al tar, che sarà chiamato a pronunciarsi sullordinanza dellamministrazione sui limiti per la movida.
Palermo, la guerra alla movida finisce davanti al Tar
Il confronto tra Comune e i gestori di 70 locali notturni a Palermo arriverà davanti al Tar, che sarà chiamato a pronunciarsi sullordinanza dellamministrazione sui limiti per la movida.
Lo ha annunciato Eduardo De Filippis, consigliere della VII Circoscrizione e portavoce insieme ad Antonio Ferrante, presidente di Efatà, dei 70 gestori che hanno firmato il documento “contrordinanza”. “Abbiamo atteso quasi un mese,abbiamo auspicato un incontro che non c’è mai stato, dice De Filippis.
L’ordinanza stabilisce lo stop alla musica nei locali, dal primo giugno al 30nsettembre, fino alle ore 24, nei giorni feriali e festivi, e alluna del mattino nei giorni di venerdì, sabato e prefestivi. In ogni caso lattività musicale in spazio esterno non potrà superare i 70 decibel fino alle 22 e i 60 dalle 22 alla chiusura, con multe che vanno dai 250 alle 500 euro.
Inoltre, è vietato, dalle 24 alle 7 del mattino, vendere bevande in bottiglie di vetro o in lattina, per motivi di igiene e di tutela della pubblica incolumità.
Contro lordinanza era subito scattata la mobilitazione e la protesta di un consistente numero di gestori, con la formulazione di una serie di controproposte e la richiesta dellapertura di un tavolo di confronto con l amministrazione.
Abbiamo presentato una proposta di modifica utile per garantire la corretta applicazione dell’ordinanza continua De Filippis -ma ciò non è servito per far capire al sindaco Orlando che questo provvedimento sta penalizzando pesantemente i gestori che hanno le attività regolarmente registrate, con dipendenti in regola, affitti da pagare e costi di gestione assai elevati che, in un mercato inflazionato ed in un momento di crisi come quello globale che stiamo attraversando, stentano a sopravvivere.
Adesso, dopo aver avvisato piùvolte l’amministrazione comunale, dopo aver sottolineato le nostre pretese non ci resta che agire giuridicamente impugnando l’ordinanza presentando un ricorso al Tar. Ci sono troppe criticità, una di questa riguarda l’applicazione in tutta il perimetro cittadino di questo provvedimento, quando per legge andrebbe prevista una suddivisione in aree.
In questa città- conclude De Filippis- si è avviato un percorso di repressione nei confronti di alcuni settori favorendo la legalizzazione dell’abusivismo. Inoltre abbiamo registrato la volontà da parte di altri consiglieri di circoscrizioni ed alcuni consiglieri comunali di firmare insieme a noi il ricorso che sarà presentato la prossima settimana”.