Entusiasmo per il risultato raggiunto dal capoluogo siciliano, che oggi ha ricevuto il titolo di Patrimonio dell'umanità insieme a Monreale e Cefalù. Un riconoscimento che porta porta a 51 i siti Unesco in Italia. Polemici i consiglieri Idv del Comune che invitano il sindaco «a non sedere sugli allori e a fare ancora di più»
Palermo in World Heritage List, coro di consensi Franceschini: «Orgoglio per primato internazionale»
Dopo tanta attesa, il settimo riconoscimento giunto da Bonn oggi pomeriggio per la città di Palermo che ha ricevuto così il titolo di Patrimonio dell’umanità insieme a Monreale e Cefalù, suscita l’esultanza di numerosi figure istituzionali. Dal ministro delle Attività culturali Dario Franceschini ai sindaci di Cefalù e Monreale, dal «palermitano» Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco ai sindacati e forze politiche. Anche se, pure in questo caso, non sono mancate le polemiche.
In generale, tuttavia, a prevalere è l’entusiamo per il risultato, come nel caso del ministro Franceschini per il quale l’iscrizione di Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, che porta a 51 i siti Unesco in Italia, è un «primato internazionale di cui dobbiamo andare orgogliosi e di cui siamo ancora più entusiasti per il riconoscimento a uno dei più felici esempi storici di integrazione e convivenza fra le diverse culture del Mediterraneo». Non meno entusiastici i toni dei sindaci dei due Comuni interessati dal riconoscimento internazionale. Per quello di Monreale Piero Capizzi «dopo 14 anni si scrive oggi una delle pagine storiche della nostra città. L’iscrizione è particolarmente significativa per il fatto che per secoli Monreale con il suo prestigioso patrimonio artistico ha rappresentato il crocevia di civiltà che sono state il punto di riferimento per la cultura e per l’arte».
Soddisfazione giustificata anche per il direttore della Fondazione Federico II, Francesco Forgione secondo per il quale «il sostegno generale di tutti i paesi islamici ci carica di ulteriore responsabilità perché il percorso arabo-normanno non appartiene al passato ma è un tassello fondamentale per un futuro di cultura e pace nel Mediterraneo. La Fondazione Federico II, protagonista della candidatura dell’Itinerario Arabo-normanno a Patrimonio dell’Umanità, è pronta alla sfida della gestione del Sito Unesco».
A fargli eco il primo cittadino di Cefalù, Rosario Lapunzina che si dichiara «felice per la decisione che ritengo essere il giusto riconoscimento per il valore universale rappresentato dalla nostra Basilica Cattedrale come esempio di assoluta bellezza e fonte degli alti valori etici che stanno alla base dei diritti umani. Il riconoscimento sarà una opportunità in più per lo sviluppo del nostro territorio sia in termini culturali sia dal punto di visto economico». Per Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco, «da palermitano e da presidente della Commissione italiana per l’Unesco, sono sempre stato molto riservato nei miei giudizi su questo riconoscimento proprio in ragione del mio ufficio. Ora finalmente a pratica conclusa posso esprimere tutta la mia gioia per l’ingresso nella lista dell’Unesco quale patrimonio dell’Umanità del Sincretismo culturale rappresentato dall’architettura arabo-normanna di Palermo e dalle cattedrali di Cefalù e Monreale».
Per il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Totò Orlando l’inserimento nella World Heritage List dell’Unesco è «un risultato storico, che valorizza il nostro patrimonio culturale oggi patrimonio dell’umanità. Un riconoscimento frutto del prezioso lavoro svolto in sinergia tra le istituzioni coinvolte e sostenuto passo dopo passo dal Consiglio comunale». Sulla stessa lunghezza d’onda Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, secondo la quale si tratta di «un’opportunità straordinaria ed è senz’altro un patrimonio su cui poter puntare e investire per il settore del turismo e per l’intera nostra economia. Una gratificazione che arriva dopo anni di lavoro condiviso con studiosi e rappresentanti delle istituzioni. Adesso per Palermo inizia la sfida: misurarsi con le opportunità che questo riconoscimento ci offre».
Anche il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi, non nasconde il proprio compiacimento per quella che definisce «una straordinaria opportunità per il rilancio economico di Palermo, specie in chiave turistica. Complimenti al sindaco Orlando per questo successo, ma ora bisogna mettersi al lavoro per garantire il decoro del centro e rendere questa città sempre più a misura di turista». Secondo Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani , la ricchezza e la bellezza del patrimonio artistico-culturale di Palermo e del suo territorio «hanno avuto finalmente un riconoscimento internazionale, la città si apre cosi ad una platea che richiede un superiore livello di infrastrutturazione e di servizi adeguati. L’inserimento nell’elenco dei siti Unesco del percorso arabo-normanno, sia così occasione di crescita».
Fuori dal coro, invece, le dichiarazioni del gruppo consiliare Idv del Comune di Palermo, per il quale «la chiusura di corso Vittorio Emanuele, e in genere di tutte le aree pedonali, deve essere frutto non soltanto di posizioni ideologiche, ma anche dell’ascolto dei residenti e dei commercianti che lì vivono e operano. L’interesse generale deve avere sempre priorità su quello particolare, non si può chiudere le porte a chi lancia proposte nell’interesse della città, come nel caso di Liberaimpresa e Confartigianato. Il consiglio dovrà tenere conto di quanto proposto». E ancora, pur esprimendo «grande soddisfazione» per il riconoscimento del percorso arabo-normanno da parte dell’Unesco i consiglieri comunali Idv di Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti invitano il sindaco «a non sedere sugli allori. Bisogna fare ancora di più. Temiamo però che questa amministrazione, come è stato per per altri siti siciliani già riconosciuti, non sia in grado di cogliere questa straordinaria opportunità».