Palermo, in laguna il primo scoglio playoff Stellone: «Pronti per la gara col Venezia»

È un’appendice del campionato da poco terminato ma i playoff per la promozione in A che coinvolgeranno anche il Palermo sono, di fatto, un torneo a parte. Un mini-campionato in cui i valori emersi durante la stagione regolare hanno un valore relativo e in cui, di solito, non vince la squadra più forte ma quella che dimostra di stare meglio dal punto di vista sia fisico che psicologico. Per i rosanero, quarti al termine della regular season, la prima tappa di questo mini-torneo è il match contro il Venezia in programma domani sera (ore 21) al Penzo e valido per l’andata delle semifinali. Come si presenterà la compagine di Stellone? Sarà condizionata dai rimpianti e dalla delusione per la mancata promozione diretta o affronterà la partita con la mente libera? Solo il campo potrà dare una risposta a questi interrogativi. A bocce ferme, e a circa tre settimane di distanza dall’ultimo impegno agonistico – complice lo slittamento dei playoff dovuto alle discutibili tempistiche con cui è stato gestito il caso del Bari penalizzato di due punti dal Tribunale Federale Nazionale – ogni riflessione rimane confinata nell’ambito delle sensazioni.

E andando a sensazione possiamo sbilanciarci dicendo che i tempi dilatati hanno dato un vantaggio a Stellone, che ha potuto recuperare qualche giocatore infortunato e migliorare la conoscenza del gruppo a sua disposizione. E non è un azzardo sostenere che il Palermo si è avvicinato al delicato appuntamento di domani con la giusta mentalità. Con la consapevolezza che ai playoff, torneo in cui l’aspetto mentale può essere determinante, non conta ciò che si è fatto ma ciò che si farà. Lo sa bene pure il Venezia che, pur essendo galvanizzato dalla vittoria per 3-0 ottenuta domenica in casa contro il Perugia nel turno preliminare, per continuare a lasciare il segno non potrà vivere di rendita o cullarsi sugli allori di un successo convincente. Si parte da zero e questo vale sia per i lagunari che per i rosa. Chiamati ad affrontare una squadra bene organizzata in fase difensiva. Più affidabile e più continua rispetto all’altra potenziale avversaria del Palermo (il Perugia di Nesta) in semifinale. I tratti distintivi degli arancioneroverdi sono la solidità e la compattezza. Peculiarità di un gruppo coeso, plasmato da un tecnico come Pippo Inzaghi (l’ex allenatore del Milan, che domani tornerà in panchina dopo avere scontato il turno di squalifica, quasi certamente andrà al Bologna al termine degli spareggi-promozione) affamato di vittorie e intenzionato a stupire ancora dopo il doppio salto dei veneti dalla D alla serie cadetta.

È anche vero, però, che la voglia di stupire sarà presente pure nel bagaglio dei rosanero. Stimolati, oltretutto, dal desiderio di riscattare la sconfitta per 3-0 rimediata a Venezia lo scorso 27 aprile. Un ko costato il posto a Tedino e ingigantito da quella che molto probabilmente è stata la peggiore prestazione stagionale della squadra. Il giorno dopo la debacle in Laguna è iniziata l’era Stellone. Il giovane tecnico romano è imbattuto alla guida dei siciliani (due vittorie, conquistate entrambe fuori casa, e due pareggi) e nel doppio confronto con gli uomini di Inzaghi vorrà raccogliere i frutti del lavoro svolto dal momento in cui si è insediato. «Affronteremo una squadra organizzata e che ha vinto meritatamente contro il Perugia – ha sottolineato l’allenatore rosanero dal mini-ritiro di Roma dove la squadra ha proseguito in questi ultimi giorni la preparazione e dove questa mattina ha sostenuto la rifinitura prima del trasferimento in Veneto – il Venezia ha disputato un ottimo campionato ed è una compagine da rispettare. Dall’altra parte ci sarà un Palermo che può fare bene e che è in grado di fare male al Venezia. Dobbiamo giocare senza fare calcoli sapendo che quella di domani è una gara da inquadrare nell’ottica di 180 minuti nei quali conteranno l’aspetto fisico e mentale ma anche gli episodi e un pizzico di fortuna. Siamo concentrati e arriveremo pronti a questa partita». Il tecnico ha le idee molto chiare in merito alle prospettive future: «Ho ancora un altro anno di contratto con il Palermo ma, al di là di questo, il mio obiettivo è quello di andare su e continuare il buon lavoro svolto prima del mio arrivo. Sfumato il traguardo della promozione diretta, l’obiettivo adesso è la promozione attraverso i playoff alla guida di una squadra costruita per vincere il campionato».

Stellone, che per il match di ritorno in programma domenica al Barbera avrà a disposizione anche il polacco Dawidowicz escluso dalla lista definitiva per i Mondiali, per la sfida di domani ha un ventaglio di opzioni piuttosto ampio grazie al recupero di giocatori compatibili con diversi sistemi di gioco. L’ago della bilancia sul fronte tattico è Rolando, di nuovo arruolabile dopo lo stop forzato in seguito alla lesione all’adduttore rimediata nel match casalingo con il Cesena. Se il numero 14 dovesse giocare dal primo minuto, la scelta del modulo cadrebbe sul 4-4-2 con il fantasista Coronado (ormai pronto a pieno regime) schierato come esterno di sinistra a centrocampo. Se invece l’ex Latina partirà dalla panchina, Stellone con ogni probabilità confermerà il 4-3-1-2 disegnato a Salerno all’ultima giornata della regular season. Coronado, in questo caso, agirebbe da trequartista a supporto di due punte. In teoria Nestorovski, pienamente recuperato dopo il riacutizzarsi di un problema muscolare pochi giorni prima della sfida con la Salernitana, e La Gumina. Tandem, tuttavia, che al di là delle candidature credibili di Trajkovski e Moreo, potrebbe essere sacrificato in funzione di determinati equilibri da salvaguardare soprattutto in trasferta. Dai box, intanto, è uscito anche Bellusci e al centro della difesa, complice il forfait di Struna, sarà l’ex Empoli ad affiancare Rajkovic.


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