I pareggi rimediati contro Palmese e San Tommaso dimostrano che le squadre impelagate nei bassifondi della classifica possono dare del filo da torcere alla capolista, chiamata ad un successo anche per dare serenità all'ambiente. Emergenza sulle fasce prive di Doda e Vaccaro
Palermo, guai a fidarsi del Roccella quartultimo Pergolizzi: «Io parafulmine? Se si vince va bene»
Pareggio contro il fanalino di coda Palmese e pari anche con il San Tommaso. Il non c’è due senza tre, in relazione ai mezzi passi falsi contro squadre dei bassifondi della classifica, è un fantasma che il Palermo vuole esorcizzare battendo domani al Barbera il Roccella quartultimo nella gara (fischio di inizio alle 14,30) valida per la ventesima giornata del girone I del campionato di serie D. I rosanero, reduci dall’1-1 rimediato in Irpinia in un match nel quale hanno abbassato troppo il baricentro dopo essere passati in vantaggio all’inizio della ripresa e ancora primi con tre punti di vantaggio sul Savoia grazie al pareggio strappato a tempo scaduto dal Castrovillari domenica scorsa nella sfida casalinga con i campani, devono assolutamente conquistare l’intera posta in palio per dare un segnale di forza alla diretta concorrente.
L’importante è non sottovalutare il Roccella, squadra che pur essendo impelagata in zona playout è in salute come dimostrano le due vittorie consecutive (entrambe per 2-0) contro Corigliano e Biancavilla. La formazione calabrese, inoltre, ha la terza migliore difesa del torneo con 16 gol subiti (interessante, a questo proposito, il duello di domani con la compagine che vanta la retroguardia meno perforata del girone) e nel 2020 non ha ancora subìto gol. E se come parametro di riferimento si prendono le ultime nove giornate si nota che la squadra allenata da Galati ha una percentuale di punti (12 sui 18 totali) superiore a quella della capolista con la quale condivide in questo intervallo temporale lo stesso numero di reti incassate (sei). Sono numeri a cui dovrà prestare attenzione un Palermo alle prese, nonostante il primato in classifica, con una involuzione testimoniata nelle ultime settimane da una scarsa produzione offensiva ed innegabili difficoltà in termini di sviluppo della manovra.
Vincere è sempre una medicina efficace ma farlo attraverso il bel gioco o un gioco comunque all’altezza e in linea con le qualità di un gruppo costruito per la promozione, in questo momento servirebbe ad attenuare il malumore di una tifoseria che, come sottolineato dall’amministratore delegato Sagramola ai microfoni di Trm, dopo una fase iniziale all’insegna dell’entusiasmo e della tolleranza a 360 gradi adesso è molto più esigente nei confronti dei rosanero. «La pressione c’è ma io non mi sento solo – ha dichiarato il tecnico Pergolizzi nel corso dell’incontro odierno con la stampa allo stadio Renzo Barbera – anche a Torino sono stati criticati tecnici di tutto rispetto come Allegri e Sarri ed è normale che le pressioni ci siano anche in una grande piazza come Palermo. Alla fine ciò che conta è il risultato finale. Pur di vedere vincere il Palermo mi sta bene che sia Rosario Pergolizzi il parafulmine di tutto. Io, in ogni caso, non mi preoccupo di questo. L’unica mia preoccupazione è il campo e quella di fare punti». L’allenatore palermitano si aspetta segnali di un certo tipo dai suoi giocatori: «Vorrei vedere domani una certa continuità e soprattutto mi piacerebbe che la squadra attaccasse con gli equilibri giusti. Affronteremo un Roccella preparato fisicamente, messo bene in campo e con un ottimo portiere. Potranno essere determinanti gli episodi o le giocate individuali. Certamente anche domani giocheremo per conquistare i tre punti e per far fronte alle difficoltà».
Per il match contro la compagine calabrese, che il presidente ospite Misiti ha paragonato alla mitica semifinale Italia-Germania dei Mondiali in Messico nel 1970 per la portata dell’evento in casa amaranto, Pergolizzi ha convocato venti giocatori. Il tecnico, che mercoledì ha portato tutta la squadra e lo staff a pranzo in un ristorante nei pressi di Monreale, per tamponare l’emergenza sulle corsie laterali determinata dalla contemporanea assenza di Doda (infortunatosi sabato scorso durante il match con il San Tommaso e out per circa un mese e mezzo a causa della lesione distrattiva del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro) e Vaccaro (squalificato per tre giornate in seguito all’espulsione rimediata contro gli irpini) si affiderà ad una difesa a tre – con Peretti, Lancini e Crivello – leggibile anche come retroguardia a quattro a seconda dei movimenti di Langella, centrocampista che domani verrà adattato sulla fascia destra al pari di Martinelli sulla corsia opposta. In mediana, nei ruoli di interni, si profilano due ballottaggi (Martin-Mauri e Kraja-Ambro) e in attacco, se il 3-4-3 dovesse prevalere su un 3-4-1-2 con Ambro trequartista, l’ipotesi più probabile è il tridente formato da Felici, Ricciardo (che ha recuperato dopo il risentimento accusato giovedì verso la fine del primo tempo del test disputato dai rosa al Tenente Onorato contro gli Allievi del Terzo Tempo) e Floriano, pronto al debutto da titolare allo stadio Barbera.